Il banchetto di nozze e altri sapori

Il banchetto di nozze e altri sapori
di Carmine Abate

Buongiorno Lettori,
come proseguono le vostre letture di questo mese? Le mie più che bene e ne sono davvero felice perchè la mia scia positiva continua ininterrotta – shhhhhhh non diciamolo troppo fort. Tra l’altro proprio in questi giorni sono in uscita altri titoli che non vedo l’ora entrino a far parte della mia libreria.
Oggi però voglio parlarvi di un romanzo gustosissimo, scritto ancora una volta da un italiano. Quindi salite a bordo e venite a conoscere la storia di Carmine Abate.

Descrizione
C’è un incontro quotidiano che scandisce e rende più bella la nostra vita, che ci sa sorprendere creando connessioni inattese e meravigliose. L’incontro con il cibo. E anche il destino del protagonista di questo libro è intrecciato con le pietanze “saporitòse” di cui si nutre, dalla nascita in Calabria alla maturità nel Nord. Il cibo è identità e qui diventa motore del racconto: un’appassionata storia di formazione attraverso i sapori e le fragranze che rinsaldano il legame con le origini, accompagnano il distacco dalla propria terra, annunciano il brivido dell’ignoto. Ecco dunque le tredici cose buone del Natale, i piatti preparati con giorni di anticipo, che lasciavano intuire all’autore bambino il ritorno imminente del padre dalla Germania. E poi, nell’adolescenza, nuovi appetiti che troveranno soddisfazione nella letteratura: libri prelibati che trasformano l’autore in un lettore onnivoro. Quando toccherà a lui abbandonare il paese per un impiego in Germania, dove incontrerà la donna della sua vita e poi con lei deciderà di stabilirsi in Trentino – a metà strada tra i loro mondi d’origine –, sarà ancora un piatto a celebrare la nuova vita: la polenta con la ‘nduja, sintesi perfetta di Nord e Sud. Carmine Abate racconta il legame con la terra – la fatica che comporta, ma pure le dolcezze, l’incanto – e poi gli affetti, i sogni e i successi di chi sperimenta luoghi e sapori lontani, scegliendo di vivere, sempre, per addizione. E lo fa con un libro straordinario, che si divora d’un fiato ed è capace di realizzare una prodigiosa armonia tra i sensi, con gli occhi che leggono e trasmettono al cervello i sapori del cuore.

Recensione
Il mare, i gabbiani e una frittatina mari e monti. E’ così che comincia il viaggio culinario di Carmine Abate che ci racconta, attraverso profumi e sapori, la sua vita tra l’Italia e la Germania.
I suoi ricordi risalgono a quando era bambino e sua nonna, sulla spiaggia di Punta Alice, gli parlava dei loro antenati compiendo gesti come fossero rituali per poi passare ad un evento che lo accompagnerà per il resto della sua vita, un banchetto di nozze in cui conobbe il cuoco d’Arberia.

Ma tra una pietanza piccante e un vinello fatto con i frutti della terra, ci mostrerà anche l’altra faccia dell’Italia, quella dei migranti come suo padre, costretto ad andare in Germania per poter lavorare e mantenere la famiglia e il suo amore per lo studio e per i libri.

Un romanzo breve che in realtà racchiude moltissimo. Carmine Abate ci ha reso spettatori di un mondo familiare con una penna delicata e romatica e ci ha accompagnati durante gli anni che da bambino lo hanno reso adulto.

Lettura consigliata.

Alla prossima

Chicca

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