I bambini di Escher

I bambini di Escher
di Paolo Pedote

Cari Lettori,
era molto tempo che volevo leggere questo romanzo e per svariati motivi. Primo fra tutti mi era stato consigliato dai miei bibliotecari che conoscono i miei gusti in fatto di libri ed in genere ci prendono sempre, secondo ho avuto modo di conoscere l’autore di persona, terzo la trama è davvero molto interessante.

Descrizione
Una sera Nerone, mentre sfreccia con la sua Lambretta per le strade di Milano senza casco né patente, si imbatte in un uomo nudo coperto di sangue. Angela Delfino, detta “la sbirra”, sarà la prima ad arrivare sulla scena del crimine.Da questo momento inizia la strana collaborazione investigativa tra Nerone, l’uomo senza memoria, affetto da fuga dissociativa, e la disillusa poliziotta milanese, che ha già deciso di mollare la divisa.Una coppia male assortita. Ma forse proprio per questa ragione riusciranno a scoprire chi si nasconde dietro a una serie di macabri omicidi.

Recensione
Chi sono Nerone Crespi e la sbirra Angela Delfino?
Il primo è un uomo con problemi di memoria che viene seguito da una comunità di recupero, la seconda è una poliziotta dimissionaria che trova letteralmente sulla sua strada un Nerone sconvolto dalla scoperta di alcuni cadaveri.
L’improbabile coppia stranamente funziona, ed assieme, la sbirra e Nerone, condurranno una sorta di indagine parallela rispetto a quella ufficiale, incastrando indizi e scavando a fondo nella vita di personaggi della Milano bene.
Ed è proprio in una Milano cupa e molto familiare che mi sono addentrata grazie a questo romanzo ben scritto e molto affascinante.

Paolo Pedote grazie ad una penna sicura ed incisiva ha dato vita ad una serie di personaggi davvero ben fatti, primo fra tutti un Nerone Crespi assolutamente magnifico, è difatti lui il vero mattatore della storia, un uomo ricco di sfumature, pieno di mistero e soprattutto impossibile da non amare. Umano e gentile è una continua sorpresa per il lettore che pagina dopo pagina conquista la scena oscurando tutto il resto.
Ottima spalla Angela Delfino che ormai disillusa dalla sua “carriera” in polizia si lascia trascinare da quest’uomo incredibile in quella che potrebbe essere la sua ultima indagine.

Sembra davvero di essere in un quadro di Escher, si continua a camminare su uno stesso piano trovandosi ad ogni momento in un luogo differente, incrociando un presente che si tuffa nel passato.
Il romanzo è pieno di particolari ben studiati che ne arricchiscono la lettura e che mi hanno tenuta incollata alle pagine alla ricerca di un colpevole, che resterà celato in attesa di mostrarsi al lettore in uno splendido finale che lascia con il fiato sospeso.

Chicca

2 Risposte a “I bambini di Escher”

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