Il libro dei sette sigilli

Il libro dei sette sigilli
di Barbara Bellomo

Ho conosciuto i libri di Barbara Bellomo per puro caso, ho iniziato da La ladra di ricordi, un giallo piuttosto coinvolgente con una protagonista inusuale che mi era piaciuta e che ho riletto volentieri nel seguito salvo poi fermarmi.
Quando sono andata in biblioteca in una delle mie ultime incursioni ho adocchiato il suo nuovissimo romanzo e incuriosita da trama e cover l’ho preso al volo.
Come è andata la lettura?

Descrizione
Gerusalemme. Nell’anno del Signore la profetessa Anna consegna al mondo un libro destinato a cambiarne le sorti. Molti secoli dopo la storia di questo testo leggendario incrocia il cammino di Margherita Mori, scrittrice di successo affetta da ipermnesia, un disturbo della memoria che la porta a ricordare ogni singolo dettaglio della sua esistenza, anche il più doloroso. Margherita ha da poco pubblicato un romanzo d’avventura, in cui racconta la storia di un libro apocalittico, protetto da sette sigilli e in grado, all’apertura di ogni sigillo, di flagellare la popolazione con terribili catastrofi. Ma se l’opera è solo il frutto della sua fantasia, perché padre Costarelli sembra essere così interessato, tanto da convocarla con urgenza presso il seminario? Quando, solo due giorni dopo il loro incontro, il religioso muore in circostanze sospette, il tenente dei Ros Erika Cipriani viene incaricata delle indagini. Molte sono le domande che cercano risposta: il Libro dei sette sigilli esiste davvero? Dove può essere stato nascosto? E che ruolo hanno i gesuiti nella ricerca? Tra inseguimenti rocamboleschi, archivi che nascondono insospettabili segreti e chiese dense di mistero, Margherita viene trascinata in una vicenda più grande di lei, mettendo a rischio la sua stessa vita.

Recensione
Piccola premessa, credo di essere tra le poche lettrici a non aver particolarmente apprezzato il Codice Da Vinci di Brown, lo ritengo un libro sopravvalutato benchè ne capisca l’oggettivo fascino, così quando ho iniziato a leggere questo romanzo della Bellomo, che per molti aspetti me lo ha ricordato, ho subito intuito che avrei faticato a finirlo.
Il mio istinto ci ha visto giusto, infatti mi sono trascinata la lettura per troppi gioirni ma non perchè l’autrice non scriva bene, tutt’altro, lei è di sicuro una scrittrice di talento ma perchè ho faticato molto ad entrare in empatia con la protagonista Margherita Mori e con la storia stessa troppo pregna, per il mio gusto personale, di elementi religiosi.

La vicenda ruota attorno alla ricerca di un libro sacro che vede coinvolto un ordine segreto che farebbe di tutto pur di rintracciare il testo misterioso. La Mori si colloca sulla scena in quanto storica nonchè autrice di un romanzo che parla appunto di questo Libro dei sette sigilli.
Accanto a lei diverse figure fanno la loro comparsa, un tenente dal pugno di ferro, un capitano dai modi gentili, un giovane in procinto di prendere i voti e un musicista che a mio parere è in assoluto il personaggio più interessante dell’intero libro ma che ricopre solo un ruolo marginale nella narrazione.

La storia che alterna passato e presente è molto descrittiva, come dicevo i richiami religiosi sono numerosi e chiaramente inseriti per condurre il lettore a scoprire pian piano i segreti celati non solo dal libro ma anche da alcuni personaggi che ricoprono importanti ruoli nella protezione di questo oggetto.
Tutto molto affascinante lo so ma per qualche motivo io sono rimasta fredda per tutta la durata della lettura.
Fredda come la stessa Margherita che non è riuscita piacermi per questi suoi modi affettati e poco comprensibili. Fredda come il tenente Cipriani che ho trovato irritante e maleducata.
Molte cose mi hanno lasciata perplessa, frasi che buttate li potevano nascondere un preciso significato salvo poi non argomentarle, informazioni fondamentali che non si capisce come siano finite in mano ad un personaggio in particolare **, episodi che mi hanno fatto intuire troppo presto chi fosse il misterioso assassino dietro le morti violente degli uomini di chiesa. Insomma ho trovato davvero troppe falle nell’intera storia per riuscire ad apprezzarla nella sua interezza.
Un peccato, perchè l’idea di base era molto interessante ma a mio avviso non sviluppata bene.
Speriamo che la prossima volta vada meglio.

E voi lo avete letto questo libro? Concordate con il mio giudizio oppure differite totalmente?

Chicca

**ATTENZIONE SPOILER
Questa è una piccola riflessione su alcune delle cose che mi hanno lasciata dubbiosa. Come faceva Padre Costarelli a sapere cosa fosse successo e chi avesse conosciuto Erika Cipriani in Iraq? Che legame hanno questi due personaggi? Perchè non spiegarlo? Perchè l’autrice parla di uno strano primo incontro tra Alessandro e Margherita se poi non ci svela più nulla in merito?
Mi sono scervellata per capire ma niente, non ci sono riuscita. La Bellomo forse voleva solo creare un’aura di mistero? No perchè se così fosse non ci è riuscita anzi ha lasciato il tutto incompleto, creando in me stessa una sorta di frustrazione che mi ha parecchio innervosita.

2 Risposte a “Il libro dei sette sigilli”

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