Il terzo relitto

Il terzo relitto
di Barbara Bellomo

E’ sempre molto piacevole ritrovare personaggi conosciuti in precedenti letture, o almeno io lo trovo molto “familiare” mi da un senso di casa, così quando ho saputo che il nuovo romanzo di Barbara Bellomo aveva per protagonista ancora una volta Isabella De Clio ne sono stata molto felice.
Seconda avventura per lei, ma anche per me, questa volta la location è davvero da paradiso una Sicilia calda e con un mare cristallino. Quindi miei Lettori andiamo a tuffarci alla scoperta del Terzo Relitto.

Descrizione
Isabella De Clio è una giovane archeologa siciliana. Bella, volitiva e preparatissima, nasconde un segreto: è cleptomane e sente continuamente il bisogno di rubare oggetti che rappresentano per lei ricordi. Decisa a rimettere ordine alla sua vita, a guarire dal suo disturbo, a creare un rapporto d’amore duraturo con l’affascinante Ottavio, durante una ricerca trova un documento inedito. È la copia di un manoscritto perduto, proveniente da Ezzahra, in Tunisia, scritto nel primo secolo avanti Cristo. Nel testo l’anonimo autore racconta una nuova versione della battaglia delle Lipari, combattuta nel 260 a.C., nel corso della prima guerra punica, e descrive tre relitti affondati misteriosamente nelle acque delle Eolie per difendere un prezioso carico. Isabella, incuriosita, cerca cosa sia stato già riportato in luce e trova che due delle imbarcazioni romane sono state ritrovate, anni prima, da un noto ricercatore, esperto in immersioni, Paul Anderson e dal suo collega Luca Tridente. Ma nulla si sa del carico delle navi. Che il manoscritto non sia affidabile? Che il tempo e il mare abbiano distrutto tutto? Mentre la giovane è intenta a ricostruire le dinamiche storiche, un’altra verità torna a galla: durante la campagna di recupero dei relitti, una sub esperta, Carla Sollini, ha perso la vita in circostanze misteriose: incidente o omicidio?

Recensione
Sono passati alcuni anni da quando si è conclusa la prima avventura della bella archeologa Isabella De Clio. La troviamo questa volta alle prese con un antico testo che racconta di tre navi affondate al tempo in cui Romani e Cartaginesi lottavano per la conquista dei territori. Isabella è certa di aver individuato, grazie a questo manoscritto, il terzo relitto di una spedizione romana.
Chiede quindi supporto all’affascinante Paul Anderson per cercare la nave inabissatasi nelle acque siciliane, non sapendo che anni prima, proprio alla ricerca delle due navi gemelle, una sub ha perso la vita in strane circostanze.

Con questo nuovo romanzo, Barbara Bellomo si conferma una valida autrice capace di mescolare storia e giallo assieme. Le dinamiche sono però molto simili al precedente scritto e vedono la De Clio vittima della sua cleptomania e alla scoperta di nuovi reperti.
La storia si dispone su due piani temporali, quello attuale basato appunto sulla vita siciliana di Isabella che oltre a dedicarsi strenuamente alla ricerca del relitto nascosto, si trova a vivere una storia d’amore che non l’appaga pienamente. Poi c’è il piano storico, sempre ben descritto e finemente narrato dalla Bellomo che come spesso mi capita in romanzi del genere, tende ad affascinarmi maggiormente.

La lettura procede spedita, forse un filino sottotono rispetto a La ladra di ricordi, ma ugualmente piacevole. Ho intuito circa a metà libro il colpevole anche se l’autrice cerca un po’ di confondere le idee al lettore proprio grazie a figure più o meno ambigue, ma non vi dirò quali per evitare spoiler indesiderati.

Ho nel complesso apprezzato la lettura e sicuramente ve la consiglio anche slegata al volume precedente perchè nonostante alcuni accenni al passato, non ho trovato punti sostanziali in cui è necessaria la conoscenza de La ladra di ricordi.

Alla prossima
Chicca

4 Risposte a “Il terzo relitto”

  1. Ciao Chicca, io non ho letto ancora il romanzo precedente però mi stupisce molto il fatto che non ci sia un deciso e netto salto e si rimanga radicati ad una sorta di schema prestabilito. Questo aspetto accomuna un po’ tutte le recensioni in cui mi sono imbattuta ad oggi, e questo vuol dire che si tratta di un aspetto che il lettore nota al primo colpo. Peccato!

    1. si purtroppo questa credo che sia la pecca del romanzo, che come dicevo è molto piacevole anche se troppo simile al precedente.
      una mia collega che ha letto solo questo e non la ladra di ricordi infatti ne è rimasta conquistata.

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