La donna che cancellava i ricordi

La donna che cancellava i ricordi
di Brian Freeman

Buongiorno Lettori,
dopo tanti italiani torno con la recensione di un libro scritto da un autore straniero. Si tratta di Brian Freeman che confesso non avevo idea di chi fosse prima di restare incuriosita dal titolo del suo ultimo romanzo.
E voi lo conoscevate?

Descrizione
Per alcuni è capace di pura magia. Per altri, si diverte un po’ troppo a giocare a essere Dio. In ogni caso, che se ne pensi bene o male, la dottoressa Frankie Stein fa parlare di sé a San Francisco: ha sviluppato un controverso metodo di ipnosi in grado di cancellare il ricordo di eventi traumatici, ricostruendoli in modo da “diminuire” il coinvolgimento del soggetto.
Non tutti ci credono; tra i più scettici il detective della Omicidi Frost Easton – che spesso si ritrova a dover collaborare con Frankie in tribunale. Frost è un uomo con un passato ingombrante, che ha imparato a sue spese che non esistono i miracoli. E nemmeno le coincidenze. E infatti, quando una serie di donne ritrovate morte in zone diverse della città vengono identificate tutte come ex pazienti della dottoressa Stein, Frost sa che dovrà partire da lei per capire chi si nasconde dietro gli omicidi.

Se vogliono fermare il serial killer che sta terrorizzando la città del Golden Gate, Frankie e Frost dovranno così navigare, insieme, le acque burrascose di un’indagine sempre più intricata, imparando ad apprezzarsi a vicenda. Mentre il killer continua a colpire: chi sarà la prossima vittima?

Recensione
Cosa spinge due donne al suicidio dopo essere state preda di attacchi psicotici? Entrambe giovani e con un futuro fulgido ad aspettarle, si sono tolte la vita in modo orrendo.
Il detective Frost Easton comincia ad indagare. Il legame tra le due sembra essere una famosa psichiatra che ha seguito entrambe: la dottoressa Francesca “Frankie” Stein.

A quanto pare un uomo che si fa chiamare The nightbird, utilizzando le stesse tecniche di ipnosi di Frankie conduce al suicidio le pazienti di quest’ultima. Perchè?
Inizia così una lotta contro il tempo per salvare Lucy, amica di una delle vittime da un tragico destino.

Romanzo ben scritto, con un protagonista maschile dalle caratteristiche perfettamente delineate, intelligente, tenace, di buon cuore e con la sua dose di problemi e dolori passati.
Una narrazione senza pause ne intoppi ma che purtroppo pecca in diversi punti uno dei quali a mio parere ondamentale; il fatto che un’indagine più accurata nella vita della dottoressa avrebbe messo fine alla scia di sangue molto prima, invece l’autore ha volutamente tralasciato questo filone investigativo.
Secondo punto a sfavore la stessa psichiatra che eccelle per arroganza, antipatia ed una massiccia dose di egoismo. Un personaggio odioso che proprio non sono riuscita a farmi piacere.
Peccato, speravo in qualcosa di diverso.
E voi lo avete letto?
Cosa ne pensate?

Alla prossima
Chicca

6 Risposte a “La donna che cancellava i ricordi”

    1. in realtà il libro è scritto bene ma non ho condiviso alcune scelte narrative e poi l’avversione per un personaggio così presente ci ha messo il suo.

  1. Conosco l’autore solo di fama, ma non ho letto nulla di suo. Comunque credo che abbia scritto diversi thriller e chissà che non riesca a mettere le mani sopra a qualche suo titolo prima o poi!

    1. ecco io nemmeno quello. non lo avevo mai sentito nominare. in futuro potrei leggere altro di suo, non mi lascio influenzare da questa lettura non del tutto positiva.

    1. e invece no. ho trovato alcune scelte dell’autore decisamente fuori luogo almeno rispetto ad un ormale filone d’infagine in più la dottoressa è davvero odiosa!

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