La Treccia

La Treccia
di Laetitia Colombani

Ci sono alcuni libri che ad una prima occhiata giudico non adatti a me, salvo poi in un secondo tempo comprendere che alla fine mi ero sbagliata.
Anche per il libro di Laetitia Colombani è accaduta la stessa cosa, scelto come titolo per conquistare punti in due challenge mi sono dovuta ricredere e affrontare il fatto che il romanzo mi sia davvero piaciuto.

Descrizione
A un primo sguardo, niente unisce Smita, Giulia e Sarah. Smita vive in un villaggio indiano, incatenata alla sua condizione d’intoccabile. Giulia abita a Palermo e lavora per il padre, proprietario di uno storico laboratorio in cui si realizzano parrucche con capelli veri. Sarah è un avvocato di Montreal che ha sacrificato affetti e sogni sull’altare della carriera. Eppure queste tre donne condividono lo stesso coraggio. Per Smita, coraggio significa lasciare tutto e fuggire con la figlia, alla ricerca di un futuro migliore. Per Giulia, coraggio significa rendersi conto che l’azienda di famiglia è sull’orlo del fallimento e tentare l’impossibile per salvarla. Per Sarah, coraggio significa guardare negli occhi il medico e non crollare quando sente la parola «cancro». Tutte e tre dovranno spezzare le catene delle tradizioni e dei pregiudizi; percorrere nuove strade là dove sembra non ce ne sia nessuna; capire per cosa valga davvero la pena lottare. Smita, Giulia e Sarah non s’incontreranno mai, però i loro destini, come ciocche di capelli, s’intrecceranno e ognuna trarrà forza dall’altra. Un legame tanto sottile quanto tenace, un filo di orgoglio, fiducia e speranza che cambierà per sempre la loro esistenza.

Recensione
Mi trovo spesso a riflettere sulla mia vita di donna, sulle scelte che ho fatto e su cosa ci si aspetta da me, ed in particolare queste ultime settimane sono state per alcuni versi illuminanti visto che ho ricevuto una serie di colpi che hanno minato il mio sorriso.
Non sono l’unica ovviamente a combattere ogni giorno contro mille problemi e di certo se paragonati a tante altre, la mia è sicuramente una vita idilliaca. E così un romanzo capitato per caso tra le mie mani mi ha fatto riflettere e donato un sorriso, una speranza e un motivo per affrontare tutto con con forza e coraggio.
Le tre donne che ne La Treccia ci raccontano la loro storia sono profondamente diverse per carattere, età e cultura ma tutte loro hanno tempra e coraggio che nel corso del romanzo viene fuori in momenti in cui tutto sembrava perduto.

Smita è colei che più di tutte prende in mano la sua vita, decide che essere sul gradino più basso della società indiana non può essere il futuro della sua bambina, dover ogni giorno fare un lavoro infimo e umiliante come quello fatto da sua madre e da tutte le donne della sua famiglia prima di lei è una situazione che va cambiata e per farlo c’è bisogno di trovare quella forza interiore di cui vi parlavo.
Una forza che che anche Giulia tira fuori quando a conti fatti si trova a dover decidere per la sua famiglia e per le operaie che lavorano nella fabbrica di suo padre.
E poi c’è Sarah, avvocato rampante che deve scendere a patti con un destino che si è accanito contro di lei e contro cui deciderà di combattere per se stessa e per i suoi bambini.

La Colombani racconta tre storie distinte che però con il passare delle pagine si intrecciano tra di loro in maniera perfetta e lo fa grazie ad una scrittura priva di abbellimenti che colpisce nel segno proprio perchè diretta e decisa.
I capitoli procedono senza alcuna interruzione ed inizialmente la cosa mi ha lasciata interdetta, mi sembrava infatti che mancasse qualcosa alla narrazione, qualcosa di cui solo in un secondo momento mi sono resa conto: il romanzo è privo di dialoghi.
Questa scelta narrativa che ammetto non è per nulla nelle mie corde ne ha, a mio parere, appesantito la lettura e sebbene abbia apprezzato il romanzo nella sua interezza credo che l’autrice avrebbe ottenuto un effetto più leggero apportando delle piccole modifiche alla scrittura.

Questo libro però ha anche un ulteriore pregio l’avermi mostrato una realtà che mi era completamente sconosciuta come quella delle donne indiane che è davvero terribile, il loro stato di dalit è tra le cose peggiori di cui mi sia capitato di leggere, e se con Sarah non sono riuscita a provare empatia via della sua spigolosità e freddezza, con Giulia che forse delle tre è quella privilegiata mi è successa la stessa cosa, con Smita mi sono sentita tremendamente in sintonia, ho sofferto assieme a lei e sperato che ce la facesse.
Ma di più non vi dirò perchè scoprire queste tre storie è un privilegio che dovete cogliere anche voi senza alcun dubbio.

Chicca

9 Risposte a “La Treccia”

  1. Sai che questo libro mi attira molto, forse per la copertina che trovo bellissima. Non so se lo leggerò, ma la tua recensione è bellissima

  2. Ho amato molto il personaggio di Smita, la sua forza e la sua determinazione nel cercare un riscatto per sè e la figlia e la tua recensione mi ha fatto rivivere quelle sensazioni. Giulia l’ho trovata un pochino debole come personaggio, mentre a tratti ho proprio detestato Sarah.
    Invece non avevo realizzato che i dialoghi fossero assenti, mi ci hai fatto riflettere tu

    1. einvece a me l’assenza di dialogo mi è subito balzata all’occhio. è un particolare che mi ha destabilizzata. nonostante ciò il libro è molto intenso

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