Il matto affogato

Il matto affogato

Il matto affogato
Il matto affogato

di Elda Lanza

Descrizione
Il matto affogato è uno degli scacchi matti più spettacolari, in cui il Re viene mattato da un solo pezzo avversario pur essendo circondato da pezzi amici: sono proprio questi ultimi infatti a impedire al monarca di sottrarsi al mortale scacco, ostruendo ogni via di fuga. E all’insegna del matto affogato saranno anche i due casi su cui si trova a indagare Max Gilardi, che ha rinunciato alla sua carriera di commissario a Milano per intraprendere quella di avvocato a Napoli. Ed è Napoli la vera protagonista del romanzo. Una Napoli volutamente dimenticata e faticosamente ritrovata, con tutte le sue contraddizioni, ma ricca di ricordi, di umori, di amici. E di un padre amato a stento. Questa città gli sta addosso come un vestito stretto, del quale poco a poco Max Gilardi, attraverso due delitti che lo coinvolgono, saprà liberarsi. Per ritornare a Napoli anche con il cuore, e con gli occhi di un uomo che si misura, senza condiscendenza, con la propria voglia di ricominciare a vivere.

Recensione
Rieccomi qui tra voi a recensire un altro dei libri che ho letto durante le vacanze.
Questa volta lo ammetto senza problemi, ho scelto questo titolo perchè ambientato a Napoli, la mia città natale, e quindi ero veramente curiosa di scoprire cosa questa autrice aveva riservato per noi lettori.

Il protagonista del romanzo l’ex commissario Massimo Max Gilardi torna a Napoli dopo diversi anni trascorsi a Milano per riprendere la sua carriera di avvocato. Si insedia in casa di suo padre, che un po’ gli sta stretta, è aiutato dall’amico Ciccio, anch’egli avvocato, a rientrare in pista.
La sua fama lo precede e ben presto si trova immischiato in due casi intricati, che anche se in modi diversi sono legati da un sottile filo di cotone.
Il primo delitto, quello di un ragazzo figlio della Napoli bene trovato morto presumibilmente suicida sui binari del treno e il secondo avvenuto anni addietro in cui un giovane ingegnere ha preso la vita nello scoppio del prototipo di un nuovo tipo di motore montato su una barca che pilotava egli stesso.

Tanti i personaggi coinvolti nelle indagini, che durano circa due anni, periodo scandito magistralmente da eventi quali una inattesa gravidanza, relazioni amorose ed eventi mondani. Ma devo però dire che nonostante l’ottima capacità dell’autrice di districare la matassa creata con ragionevolezza e acume, non ho apprezzato appieno il
romanzo.
L’identità dell’assassino dell’omicidio del ragazzo mi si è subita parsa chiara, mentre ho trovato le motivazioni dell’omicidio del fratello della bella Elena, l’ingegnere, troppo contorte. Ho faticato molto a dare un senso ai discorsi politici nascosti dietro questa morte. Non ho trovato poi riscontri reali su alcune zone di Napoli
indicate nel romanzo e questo mi è spiaciuto, ambientare un romanzo in una città e dare sbagliate informazioni di certo non aiutano il lettore ad orientarsi.

Come vedete la fila di libri che ho letto questa estate continua con una spirale negativa, tanto che sto faticando davvero a scrivere le recensioni. Farò un sforzo in più nei prossimi giorni, devo assolutamente rimettermi in pari perchè devo parlarvi di un libro veramente interessante che mi è capitato tra le mani, ma questa ovviamente è un’altra storia.

 

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