MY TOP OF 2021

MY TOP OF 2021

Buongiorno miei carissimi lettori e felice Capodanno a tutti voi.
Anche oggi con molto piacere partecipo ad un altro evento organizzato dalle bravissime Susy e Ely per festeggiare insieme l’anno che stiamo salutando.
Eh si perchè un nutrito gruppo di blogger, tra cui la sottoscritta, ha stilato una classifica dei tre libri (editi in Italia nel 2021) che abbiamo amato.

Io posso ritenermi fortunata perchè ho solo l’imbarazzo della scelta e tre è davvero un numero troppo piccolo per contenerli tutti.

Comunque sia ho deciso di lasciarvi tre titoli che mi sono rimasti nel cuore, due dei queli vi ho ampiamente parlato nel corso del 2021 mentre il terzo l’ho letto la scorsa settimana ed è stata una vera sorpresa che essendo un libro molto breve non credevo mi regalasse così tante emozioni.

Ma veniamo a noi!

Tre gocce d’acqua
di Valentina D’Urbano
Descrizione
Celeste e Nadir non sono fratelli, non sono nemmeno parenti, non hanno una goccia di sangue in comune, eppure sono i due punti estremi di un’equazione che li lega indissolubilmente. A tenerli uniti è Pietro, fratello dell’una da parte di padre e dell’altro da parte di madre. Pietro, più grande di loro di quasi dieci anni, si divide tra le due famiglie ed entrambi i fratellini stravedono per lui. Celeste è con lui quando cade per la prima volta e, con un innocuo saltello dallo scivolo, si frattura un piede. Pochi mesi dopo è la volta di due dita, e poi di un polso. A otto anni scopre così di avere una rara malattia genetica che rende le sue ossa fragili come vetro: un piccolo urto, uno spigolo, persino un abbraccio troppo stretto sono sufficienti a spezzarla. Ma a sconvolgere la sua infanzia sta per arrivare una seconda calamità: l’incontro con Nadir, il fratello di suo fratello, che finora per lei è stato solo un nome, uno sconosciuto. Nadir è brutto, ruvido, indomabile, ha durezze che sembrano fatte apposta per ferirla. Tra i due bambini si scatena una gelosia feroce, una gara selvaggia per conquistare l’amore del fratello, che preso com’è dai suoi studi e dalla politica riserva loro un affetto distratto. Celeste capisce subito che Nadir è una minaccia, ma non può immaginare che quell’ostilità, crescendo, si trasformerà in una strana forma di attrazione e dipendenza reciproca, un legame vischioso e inconfessabile che dominerà le loro vite per i venticinque anni successivi. E quando Pietro, il loro primo amore, l’asse attorno a cui le loro vite continuano a ruotare, parte per uno dei suoi viaggi in Siria e scompare, la precaria architettura del loro rapporto rischia di crollare una volta per tutte.

Il grido della Rosa
di Alice Basso
Descrizione
Torino, 1935. Mancano poche settimane all’uscita del nuovo numero della rivista di gialli «Saturnalia». Anita è intenta a dattilografare con grande attenzione: ormai ama il suo lavoro, e non solo perché Sebastiano Satta Ascona, che le detta la traduzione di racconti americani pieni di sparatorie e frasi a effetto, è vicino a lei. Molto vicino a lei. Alla sua scrivania Anita è ancora più concentrata del solito, ancora più immersa in quelle storie, perché questa volta le protagoniste sono donne: donne detective, belle e affascinanti, certo, ma soprattutto brave quanto i colleghi maschi. Ad Anita sembra un sogno. A lei, che mal sopporta le restrizioni del regime fascista. A lei, che ha rimandato il matrimonio per lavorare. A lei, che legge libri proibiti che parlano di indipendenza, libertà e uguaglianza. A lei, che sa che quello che accade tra le pagine non può accadere nella realtà. Nella realtà, ben poche sono le donne libere e che non hanno niente da temere: il regime si fregia di onorarle, di proteggere persino ragazze madri e prostitute, ma basta poco per accorgersi che a contare veramente sono sempre e solo i maschi, siano uomini adulti o bambini, futuri soldati dell’Impero. E così, quando Gioia, una ragazza madre, viene trovata morta presso la villa dei genitori affidatari di suo figlio, per tutti si tratta solo di un incidente: se l’è andata a cercare, stava di sicuro tentando di entrare di nascosto. Anita non conosce Gioia, ma non importa: come per le sue investigatrici, basta un indizio ad accendere la sua intuizione. Deve capire cosa è successo veramente a Gioia, anche a costo di ficcare il naso in ambienti nei quali una brava ragazza e futura sposa non metterebbe mai piede. Perché la giustizia può nascondersi nei luoghi più impensabili: persino fra le pagine di un libro.

Il Bosco di là
di Lorenzo Marone
Descrizione
Matteuccia porta con sé un segreto e sul corpo ormai vecchio ha cucite le cattiverie della gente, come tante punture di spillo. Ha passato gli anni dell’amore a fare la guerra, insieme a sua madre Angelina e all’amata amica Gentile. È stata partigiana per necessità più che per scelta, ha fatto parte di quella generazione per la quale compiere il proprio dovere val più di qualsiasi atto d’eroismo. Era staffetta, portava agli uomini nel bosco viveri, medicinali, armi, comunicazioni, ma non s’era mai sentita guerriera, vedeva le cose a modo suo. Alla fine del conflitto non ha più trovato la voce e s’è ritirata dal mondo degli uomini, preferendo andar dietro l’invisibile. Sin da bambina ha imparato a conversare con il vento e il temporale e nei momenti di stanca torna a rifugiarsi sotto la grande quercia, nel bosco di là, come lo chiamano quelli del paese, che la considerano una comunista, una femminista, una matta, perché ormai in pochi si ricordano del passato che si porta dietro. Quel passato che le ha tolto la parola e la segue come un’ombra scura da una vita intera. Quel passato che ora è venuto a presentare il conto.

Spero che le mie scelte vi siano piaciute, io ho amato questi tre romanzi davvero tanto e ciò che più mi rende felice è che siano tre italiani!

Buon anno a tutti voi!

10 Risposte a “MY TOP OF 2021”

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