Non ditelo allo scrittore

Non ditelo allo scrittore
di Alice Basso

Buongiorno Lettori,
tornare a scrivere di Vani Sarca è sempre un piacere, questa volta addirittura doppio perchè il romanzo Non ditelo allo scrittore l’ho vinto grazie ad un Blogtour fighissimo.
Questa è la terza avventura che vede protagonista la nosta ghostwriter preferita ed assieme a lei i personaggi che abbiamo conosciuto e amato nei volumi precedenti, il commissario Berganza su tutti!

Descrizione
A Vani basta notare un tic, una lieve flessione della voce, uno strano modo di camminare per sapere cosa c’è nella testa delle persone. Una empatia innata che Vani mal sopporta, visto il suo odio per qualunque essere vivente le stia intorno. Una capacità speciale che però è fondamentale nel suo mestiere. Perché Vani è una ghostwriter. Presta le sue parole ad autori che in realtà non hanno scritto i loro libri. Si mette nei loro panni. Un lavoro complicato di cui non può parlare con nessuno.
Solo il suo capo sa bene qual è ruolo di Vani nella casa editrice. E sa bene che il compito che le ha affidato è più di una sfida: deve scovare un suo simile, un altro ghostwriter che si cela dietro uno dei più importanti romanzi della letteratura italiana. Solo Vani può trovarlo, seguendo il suo intuito che non l’abbandona mai. Solo lei può farlo uscire dall’ombra. Ma per renderlo un comunicatore perfetto, lei che ama solo la compagnia dei suoi libri e veste sempre di nero, ha bisogno del fascino ammaliatore di Riccardo. Lo stesso scrittore che le ha spezzato il cuore, che ora è pronto a tutto per riconquistarla. Vani deve stare attenta a non lasciarsi incantare dai suoi gesti. Eppure ha ben altro a cui pensare. Il commissario Berganza, con cui collabora, è sicuro che lei sia l’unica a poter scoprire come un boss della malavita agli arresti domiciliari riesca comunque a guidare i suoi traffici. Come è sicuro che sia arrivato il momento di mettere tutte le carte in tavola con Vani. Con nessun’altra donna riuscirà mai a parlare di Chandler, Agatha Christie e Simenon come con lei. E quando la vita del commissario è in pericolo, Vani rischia tutto per salvarlo. Senza sapere come mai l’abbia fatto. Forse perché, come ha imparato leggendo La lettera scarlatta e Cyrano de Bergerac, ogni uomo aspira a qualcosa di più grande, che rompa ogni schema della razionalità e della logica.

Recensione
A darci il benvenuto nelle primissime pagine del romanzo una Silvana Sarca appena diciassettenne che tra i banchi di scuola non perde il suo acume e la sua lingua biforcuta, ma questo è solo il preludio di quello che sarà poi il futuro, perchè la Basso in un gioco di salti temporali ci permette di vivere e comprendere le emozioni più nascoste di Vani.
Ma sto correndo troppo perchè per capire davvero di cosa parlo è necessario spiegare alcune cose.

Enrico, il suo capo la convoca urgentemente perchè ha bisogno di lei ancora una volta. Frugando negli archivi della casa editrice si è scoperto che uno dei più importanti romanzi della letteratura italiana è stato scritto da un ghostwriter e toccherà a Vani scoprire di chi si tratta. E qui viene la parte facile, perchè quella difficile è cercare di rendere “presentabile” al pubblico quest’uomo che è tutto è fuochè un trascinatore di folle.
Ma oltre alla bega dello scrittore che le è caduto tra capo e collo e il ritorno in scena di Riccardo Randi, la nostra cara dottoressa avrà a che fare con uno spinoso caso che tiene impegnato già da un po’ il Commissario Berganza (e qui partono i cori da stadio del #teamberganza).

Così su un doppio piano temporale – passato e presente – scopriamo qualcosa in più di Vani Sarca e ci innamoriamo sempre più di lei!
Eh si perchè dopo due romanzi più che godibili in “Non ditelo allo scrittore” la meravigliosa Alice Basso ci regala ancora una volta perle di divertimento ed astuzia. Ma non solo, perchè più di una volta scorgiamo un lato di Vani per certi versi inedito e che ce la farà piacere ancora di più.

“Vani stai bene?”
“Certo perchè?”
“Non saprei sembri strana. E’ tutto a posto?”
“Certo che no, Enrico. Lo sai che io sono sempre fuori posto”

La storia, così coinvolgente ti prende e ti lega con un filo invisibile al libro e non puoi più smettere di leggere. Ogni personaggio ha un suo ruolo chiave ai fini del racconto e nulla è lasciato al caso. Come Ivano che alla fine del romanzo merita una standing ovation.

Il pubblico non è stupido. Ogni tanto piacerebbe pensarlo anche a me, ma la verità è che i Lettori capaci di apprezzare un buon libro perchè è un buon libro e non perchè il suo autore sa gigioneggiare davanti a una telecamera sono tanti …

Ho passato due giorni a bearmi per quel che accadeva e a sperare ardentemente che il prossimo romanzo non sia poi così lontano, perchè seriamente Vani Sarca è come la pizza, una volta che l’hai provata non potrai più farne a meno!
Alla prossima e #escistocazzodiquartolibro!
Chicca

5 Risposte a “Non ditelo allo scrittore”

  1. Ciao! Non sono ancora riuscita ad iniziare questa serie ma spero di poter rimediare prestissimo, anche perchè la tua recensione mi ha incuriosita tantissimo!

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