Il richiamo della notte

Il richiamo della notte

Il richiamo della notte
Il richiamo della notte

di David Pirie

Una nuova indagine del dottor Joseph Bell e del suo giovane assistente Arthur Conan Doyle, i “veri” Sherlock Holmes e John Watson del XIX secolo, alle prese con un caso che segnerà profondamente il futuro creatore del detective letterario più famoso di tutti i tempi.

Descrizione
Nella Edimburgo del 1878 un misterioso individuo aggredisce giovani donne, scegliendo le sue prede nei bordelli di periferia e nelle aule universitarie. Quale oscuro legame associa, nella mente perversa del maniaco, le prostitute alle studentesse anticonformiste che per la prima volta hanno accesso a un tempio del sapere fino a poco tempo prima riservato esclusivamente agli uomini?
Il terrore serpeggia in città, ma l’Università di Edimburgo può contare su una singolare coppia di detective: il dottor Bell e il giovane Doyle, ideatori di un innovativo metodo di indagine che anni dopo verrà reso celebre dalle avventure letterarie di Sherlock Holmes.
Ma anche il loro talento investigativo è messo a dura prova: Bell e Doyle si devono confrontare con una diabolica mente criminale che si diverte a giocare con loro come il gatto col topo.È una sfida rischiosa ed emozionante, che da Edimburgo fino a Londra proseguirà negli anni e porterà Doyle a scoprire un perfido, sadico e astuto genio del
male, l’antesignano del tristemente noto Moriarty.
Dopo Gli occhi della paziente, un nuovo romanzo gotico, elegante e crudele, in perfetto equilibrio tra storia e finzione, dall’autore che meglio ha saputo dipingere le tenebre, i paradossi e le ipocrisie del mondo vittoriano con i colori del mistero e della suspense.

Recensione
A quanto pare il mio periodo storie d’amore sembra stia scemando e quindi per fare un cambio totale di stile ho optato per un romanzo dai tono un po’ gotici.
Protagonista di questo libro un giovanissimo studente di medicina che diventerà poi famosissmo per schiere di appassionati lettori: Arthur Conan Doyle .

Il giovane Doyle è uno studente semi squattrinato, con una difficile vita familiare nella cupa Edimburgo del 1878 quando si trova a fare i conti con una serie di crimini violenti che vede coinvolto in qualità di investigatore il suo mentore il dottor Bell.
Pochi e sommari indizi sembrano condurre ad uno studente che frequenta la stessa università di Arthur, ma la realtà è ben diversa da quel che si può credere. Doyle e Bell si trovano sulle tracce di una persona dalla personalità contorta e dai modi sfuggenti, intelligente, astuto ma soprattutto assetato di sangue.

David Pirie ha scritto un romanzo che è un inno alle prodezze del suo lontano e famoso parente Sherlock Holmes, atmosfere gotiche e tenebrose fanno da contorno ad un romanzo machiavellico e interessante, che traccia in un certo qual modo quello che protebbe essere stato da ispirazione a sir Arthur nello scrivere del suo personaggio
più conosciuto.

L’intreccio funziona, Edimburgo e Londra si profilano sullo sfondo come delle città misteriose avvolte in una sorta di fredda nebbia; gli indizi per arrivare a scovare il colpevole ci sono, ma sono talmente sottili che bisogna fare veramente attenzione nella lettura per riuscire a scovarli. Tutto il lavoro di Pirie è un omaggio al personaggio di Holmes, il libro infatti esalta le capacità investigative del Dottor Bell in cui si riconosce facilmente l’investigatore per antonomasia, allo stesso modo in cui il giovane Conan Doyle è un novello Watson.

Un finale, per certi versi tipico per questo genere di romanzo che lascia aperte molte possibilità future … non mi resta che aspettare il prossimo.
Buona lettura

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