Segnalazione – Dolce come il fiele

Segnalazione – Dolce come il fiele

Cari Lettori,
è disponibile da ieri il nuovo romanzo di Sara P. Grey Dolce come il fiele ed io vorrei tanto tanto leggerlo. Già sbirciando la sinossi mi sembra che sia un romanzo molto nelle mie corde e spero davvero di riuscire a fare la conoscenza dello chef protagonista quanto prima.
Vi lascio oltre alla scheda del libro anche alcuni estratti!
Pronti? Io siiiiiiii

Chicca

Titolo: “Dolce come il fiele”
Autore: Sara P. Grey
Collana: DriEditore Brand New (vol.2)
Editore: Dri Editore
Genere: Chick-lit
Formati disponibili: ebook 2.99€ / cartaceo 14.99€
Numero Pagine: 278

Sinossi:
INGREDIENTI:
1 chef pâtissier dal caratteraccio impossibile (a temperatura ambiente)
1 pasticcera adorabilmente testarda (NON agitare prima dell’uso)
Zucchero e fiele q.b
Peperoncino 1 pizzico

PER STUZZICARE/DECORARE:
Scarpe rosse 1 paio
Divisa da chef, che metta in risalto i muscoli – a piacere
Asciugamano 1, il più striminzito possibile

PROCEDIMENTO:
Gettare lo chef e la pasticcera sotto i riflettori del talent show culinario più gettonato della stagione, mescolare con abbondanti battutine e un pizzico di agrodolce e lasciar macerare nel disdegno reciproco fino a che non cominciano a far scintille. Ottenuta la miscela esplosiva, gustare con abbandono. E non ti preoccupare se sembra la ricetta per un disastro assicurato, alcune delle preparazioni più riuscite della storia sono il risultato di errori inaspettati…

BIOGRAFIA: Sara P. Grey (pseudonimo) ha 40 anni e vive in un piccolo ma vivace paesino in provincia di Como assieme all’amore della sua vita, la gatta Muffin. Ha fatto dello scrivere la propria vita: libera professionista, si tiene occupata come consulente per il web, copywriter, ghost blogger e social media manager. Nel 2017 ha pubblicato il primo romance in self, trovando così la propria vocazione. 6 romanzi dopo, arriva il debutto con Dri Editore di “Dolce come il fiele”, un romance contemporaneo. La sua più grande passione, oltre ai gatti, sono i romanzi. Preferisce il rosa, la narrativa e l’ambientazione storica, ma non disdegna un bel thriller o horror, ogni tanto. Il suo “piacere proibito” sono le romantic suspense di stampo americano e il military romance… cosa non farebbe per una divisa riempita a dovere! La trovate su Facebook: SaraPGrey e Instagram: @sarap.grey

Estratti

«Qualsiasi sia la domanda, la mia risposta è no. E se pensi di potermi dare ordini, ripensaci, oppure vai direttamente aff…»
«Ehm!» Venne fermata in tempo da un rigurgito di coscienza che, stranamente, aveva il tono di voce del nuovo arrivato.
Il maledetto Ardanti. Il modo in cui quel nome le girava nel cranio, come uno di quei mal di testa persistenti che nemmeno cinque shot di ibuprofene riuscivano a calmare, era irritante. Eppure c’era qualcosa di così familiare in lui… L’illuminazione arrivò un istante dopo: quello era Lorenzo Ardanti, il meraviglioso chef pâtissier di cui tutti parlavano e che tutti desideravano, l’uomo che sfornava paste da un milione di euro e che si diceva sarebbe riuscito a vendere il proprio cioccolato a Willy Wonka!

«Se è un tentativo di corruzione mi spiace, signorina, ma con me non attacca.»
Amalia lasciò andare un grido assordante e si alzò di scatto dal letto dov’era seduta. L’asciugamano in cui si era avvolta si mosse lasciando intravvedere preziosi centimetri di pelle che attirarono lo sguardo dell’uomo appena uscito dalla porta del bagno padronale. Sussultando come una ladra colta sul fatto, Amalia cercò di darsi un contegno. Non poteva lasciargli capire l’effetto che stava avendo su di lei il modo in cui lui la stava scrutando: a dispetto della spavalda dichiarazione di pochi secondi prima, infatti, sembrava che il maledetto stesse cercando di decidere dove dare il primo morso.
Notarlo la stava facendo sentire ancora più a disagio, perciò Amalia fece l’unica cosa sensata: reagì sollevando il mento in un gesto di sfida e si prodigò in uno di quei commenti acidi per cui era diventata famosa. «Sì, avevo sentito dire che eri dell’altra sponda.»

Le Lolly, come le avevano scherzosamente ribattezzate, non erano soltanto un paio di scarpe, ma un’istituzione. Erano i tacchi a spillo delle grandi occasioni, l’equipaggiamento che ogni donna avrebbe dovuto poter sfoderare per sentirsi “di più”: più donna, più forte, invincibile, irresistibile, inarrestabile, furba, desiderabile… erano ciò che le serviva per camminare sui cadaveri dei propri nemici.

Lorenzo rise, di gusto, poi si fermò, folgorato da un pensiero improvviso. La fragilità mostrata da quella ragazza, solitamente dura come l’acciaio, lo aveva sorpreso e commosso, e gli aveva fatto venire una voglia tremenda di proteggerla. Fra le altre cose.
«E adesso che c’è?» sbuffò lei, sentendo il suo umore che cambiava.
«Sei dolce» mormorò lui, come se ne fosse meravigliato. «Dolce come il fiele».

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