Un ragazzo normale

Un ragazzo normale
di Lorenzo Marone

Quella passata è stata per me una settimana emozionante.
Se avete seguito la pagina facebook del Blog avrete notato che venerdì 16 Febbraio ho conosciuto di persona Lorenzo Marone, un autore che amo e di cui oggi troveremo in libreria il nuovo romanzo: Un ragazzo normale.
Ecco io questo ragazzo normale ho avuto l’onore di poterlo leggere in anteprima, ed in contemporanea alla sua uscita odierna ve ne parlo con tantissimo piacere.

Descrizione
Mimì, dodici anni, occhiali, parlantina da sapientone e la fissa per i fumetti, gli astronauti e Karate Kid, abita in uno stabile del Vomero, a Napoli, dove suo padre lavora come portiere. Passa le giornate sul marciapiede insieme al suo migliore amico Sasà, un piccolo scugnizzo, o nel bilocale che condivide con i genitori, la sorella adolescente e i nonni. Nel 1985, l’anno in cui tutto cambia, Mimì si sta esercitando nella trasmissione del pensiero, architetta piani per riuscire a comprarsi un costume da Spiderman e cerca il modo di attaccare bottone con Viola convincendola a portare da mangiare a Morla, la tartaruga che vive sul grande balcone all’ultimo piano. Ma, soprattutto, conosce Giancarlo, il suo supereroe. Che, al posto della Batmobile, ha una Mehari verde. Che non vola né sposta montagne, ma scrive. E che come armi ha un’agenda e una biro, con cui si batte per sconfiggere il male. Giancarlo è Giancarlo Siani, il giornalista de «Il Mattino» che cadrà vittima della camorra proprio quell’anno e davanti a quel palazzo. Nei mesi precedenti al 23 settembre, il giorno in cui il giovane giornalista verrà ucciso, e nel piccolo mondo circoscritto dello stabile del Vomero (trenta piastrelle di portineria che proteggono e soffocano al tempo stesso), Mimì diventa grande. E scopre l’importanza dell’amicizia e dei legami veri, i palpiti del primo amore, il valore salvifico delle storie e delle parole. Perché i supereroi forse non esistono, ma il ricordo delle persone speciali e le loro piccole grandi azioni restano.

Recensione
Si dice che quando una persona va a Napoli piange due volte, la prima quando arriva e la seconda quando va via.
A me è capitata la stessa cosa con il nuovo romanzo di Lorenzo Marone che mi ha lasciata lì cigolante e tramortita come dopo un colpo inaspettato.
Siamo nel 1985 un anno ricco di ricordi per noi napoletani, siamo al Vomero uno tra i quartieri più benestanti della città, e siamo in un una casa piccola ma piena di calore familiare.
Ci sono Mimì 12 anni, i suoi nonni, sua sorella e i suoi genitori. Ma la famiglia di Mimì è tutt’altro che benestante, arranca, stringe la cinghia ma il piatto caldo sulla tavola c’è sempre. E c’è anche tanto affetto.
Nel corso di una manciata di mesi Mimì scopre l’amore, l’amicizia e la paura, ma soprattutto conosce un eroe, quel Giancarlo Siani, tristemente noto e che ha fatto della parola scritta il suo marchio. 
E sullo sfondo della famosa nevicata dell’ottantacinque mi sono innamorata di Mimì e della sua storia.

Libro dopo libro, Lorenzo ha conquistato un posto nel mio cuore ed anche stavolta mi ha incantata con la sua scrittura impeccabile e ricca di sfaccettature.
Sono stata catapultata magicamente nel 1985 accanto a Mimì, sognando assieme a lui e vivendo le sue gioie e i suoi dolori in maniera forte che mi ha stravolta e commossa fin dalle prime pagine.

Ho amato ogni istante questo ragazzino dalla parlantina adulta, così più maturo dei suoi 12 anni, la sua dolcezza e la sua bontà mi hanno tenuta compagnia per delle ore struggenti perchè accanto alla sua quotidianeità rivedevo anche la me stessa da bambina.

allora non potevo saperlo, ma in seguito ho capito che le cose straordinarie, quelle che resteranno per sempre nella tua vita, arrivano spesso in punta di piedi e all’improvviso, senza tuoni e particolari avvisaglie

Non solo commozione però, ho anche riso molto, soprattutto per le uscite dei nonni sui quali vorrei spendere due paroline. Gennaro e Maria sono l’essenza pura dell’essere nonni. Su di loro Mimì può sempre contare, per qualche spicciolo, per un abbraccio e perchè no, per una preghiera.
Entrare nel mondo della famiglia Russo è stato per me un tuffo nel passato, ma non solo, perchè ho potuto vivere grazie a loro, uno spaccato di vita intenso ed emozionante.

Credo sia palese quanto io abbia adorato questo romanzo, vero?
Quindi prima di salutare voi, i Russo, Beethoven e Morla vi consiglio di venire a conoscere questo ragazzo normale, perchè so che lo amerete quanto lo amo io.

Chicca

Chi sono Beethoven e Morla? seguite il consiglio e lo scoprirete! 😀

12 Risposte a “Un ragazzo normale”

  1. bella la tua recensione, si sente che c’è una parte del tuo “vissuto” dentro! Ma sono certa che apprezzerò anch’io questo libro 😉 Sabrina

    1. anche io sono di parte, nonostante sia al momento così lontana dalla mia città, e questo romanzo mi ha portata i un battito di ciglia fin li <3

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