La vetrina degli scrittori #23 – Cristina Biolcati

La vetrina degli scrittori #23
Cristina Biolcati

Buongiorno lettori,
torna quest’oggi la mia rubrica preferita, La Vetrina degli scrittori, dove di volta in volta ho il piacere di presentarvi autori emergenti con i quali sono entrata in contatto grazie al mio angolino di web.
Quest’oggi è mia, e vostra ospite Cristina Biolcati, che ha al suo attivo un bel po’ di libri e che ringrazio tantissimo per avermi inviato una copia del suo ultimo lavoro.
Ma andiamo con ordine e scopriamo qualcosa in più su di lei.

Biografia
Cristina Biolcati è ferrarese, ma padovana d’adozione. Laureata in lettere, ama molto leggere. È autrice di poesie e racconti brevi. Fra le sue passioni: gli animali, l’arte e la filosofia. Collabora con alcune riviste online, dove scrive recensioni di libri e articoli letterari.
Opere pubblicate: Nessuno è al sicuro (Edizioni Simple, 2013), un saggio sugli attacchi di squalo in Italia dal 1926 ad oggi; Ritorna mentre dormo (DrawUp Edizioni, 2013), una silloge poetica; L’ombra di Luca (Leucotea Edizioni, 2014), una raccolta di racconti brevi; Allodole e vento (Pagine srl, 2014), una seconda raccolta di poesie; Balla per me (Youcanprint, 2017), un romanzo breve.
Partecipa spesso a concorsi, ed è presente coi suoi racconti e poesie in molte antologie collettive.

In particolare vorrei portare la vostra attenzione proprio sul romanzo breve Balla per me.

balla per meSinossi
“Ero un giovane pieno di promesse, prima che la morte mi cogliesse nel fiore degli anni. Lo so, si dice sempre così, come se la vita di ognuno fosse qualcosa di unico ed irripetibile. Be’, se c’è una cosa che ho imparato, dopo questa esperienza, è proprio che la vita è unica ed irripetibile”.

Davide Restini, ventiduenne studente in Architettura, perde la vita in un incidente di moto. Tutti i suoi sogni, le promesse, i desideri, spazzati via in un attimo.
Ma dove si va dopo la morte? Rimane una traccia, una coscienza di sé? E soprattutto, si ha la percezione del tempo che passa?
Sospeso in una dimensione che non riesce bene a definire, in attesa in un limbo che pare infinito, il ragazzo fa appello al passato, provando a narrare gli episodi che hanno caratterizzato la sua esistenza.
Prendono così vita scene rocambolesche, animate da personaggi al limite del surreale.
Un romanzo breve, ma intenso. Un’opera che tratta la dimensione onirica e si concentra sulla forza dell’amore, in ogni sua forma. Commuove e fa sorridere, riservando un finale aperto alle considerazioni.

Da inguaribile curiosa quale sono non poteva mancare una:

Breve intervista di Librintavola a Cristina Biolcati

Ciao Cristina,
grazie per aver accettato il mio invito e benvenuta su Librintavola.
Ti va di parlarci un po’ di te? Da dove nasce la tua passione per la scrittura? Dove trovi ispirazione?

Ciao Chicca, grazie a te per l’attenzione che mi dedichi. Un saluto ai tuoi lettori. Devi credermi, il piacere è tutto mio.
Come no? Certo che vi parlo un po’di me. Ho iniziato a leggere molto presto; a scrivere invece sui quattordici anni. Devo dire che a quei tempi lo facevo per intrattenere mia sorella con le mie storie d’avventura. Però qualcosa non deve avere funzionato troppo bene, perché ricordo che si faceva certe risate!
L’ispirazione, adesso che sono maturata e ho ben altre motivazioni, la trovo nel quotidiano. Sembrerà banale, ma io sono una persona che osserva molto, quindi qualunque cosa che giornalmente attira la mia attenzione è buona in potenza per scriverci un racconto o una poesia.

Dei tuoi lavori qual è quello che più ti sta a cuore e per quale motivo?

Non riesco a darti una risposta precisa. Per uno scrittore i propri libri sono “creature”. Dei pezzi di vita. Quindi sarebbe come chiedere ad una madre di scegliere fra i suoi figli. E non è possibile. Se mi sono data tanta pena per pubblicarli, vuol dire che ci ho creduto. Ti dirò però che si ha sempre un affetto particolare per l’ultimo, perché ci si illude di avere messo a frutto un certo processo di maturazione. Negli anni, si cambia, e quindi anche nella scrittura ci si riconosce nell’opera più recente.

Una volta che hai terminato un libro chi è la prima persona a cui lo fai leggere?

Lo faccio leggere a mia mamma. Lei è il giudice più severo, dopo me stessa, ovvio. Io infatti sono tremenda: non sono mai contenta. Lei lo è un po’ meno. Apprezza come mi esprimo in poesia. Lì non si discute. Per la prosa, invece, secondo quanto dice dobbiamo lavorare ancora parecchio.

Se “Balla per me” fosse un fiore quale sarebbe e perché?

Domanda molto curiosa. Ebbene, “Balla per me” sarebbe un giacinto, che è anche il mio fiore preferito. Un fiore “a grappolo”, quindi, e non protagonista assoluto come invece potrebbe essere una rosa. Questo perché lo considero un breve romanzo corale. Davide, il protagonista, non sarebbe niente se gli altri personaggi non avessero un ruolo così determinante. Caratterizzando loro credo che lui in realtà definisca se stesso.

Hai un autore/autrice preferito? Ti ispiri a lui/lei per i tuoi lavori?

In realtà, leggendo molto, sono “figlia” di tanti autori. Ho l’abitudine di segnarmi un termine che mi è particolarmente piaciuto, e poi magari di utilizzarlo in qualche mio scritto. Se devo dare una preferenza, però, va detto che amo molto i romanzieri americani dello scorso secolo. Raymond Carver,
Salinger, John Fante. Ispirarmi forse proprio no, ma quando scrivo un racconto mi viene sempre in mente il valido consiglio di Carver, in veste di insegnante di scrittura creativa. Ad ogni frase chiedeva ai suoi alunni se quanto scritto fosse necessario al fine della storia. In caso di risposta negativa, invitava a tagliare. Ad eliminare il superfluo.

Prima di salutarti ti chiedo se hai qualche nuovo progetto in corso e nel caso ti va di darci una piccola
anticipazione?

Io scrivo sempre, non mi fermo mai. L’idea sarebbe quella di pubblicare un nuovo libro di poesie. Ho già raccolto il materiale e inviato ad alcune case editrici. La poesia, come ben sappiamo, è un genere poco commerciale, quindi incrocio le dita e attendo riscontri.

Bene miei cari Lettori per oggi è tutto, grazie ancora a Cristina per la sua gentilezza e disponibilità e non allontanatevi troppo perché prossimamente sul Blog troverete la recensione del suo libro!

Alla prossima

Chicca

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