Allegiant

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Allegiant


di Veronica Roth

Descrizione
La realtà che Tris ha sempre conosciuto ormai non esiste più, cancellata nel modo più violento possibile dalla terrificante scoperta che il “sistema per fazioni” era solo il frutto di un esperimento. Circondata solo da orrore e tradimento, la ragazza non si lascia sfuggire l’opportunità di esplorare il mondo esterno, desiderosa di lasciarsi indietro i ricordi dolorosi e di cominciare una nuova vita insieme a Tobias. Ma ciò che trova è ancora più inquietante di quello che ha lasciato. Verità ancora più esplosive marchieranno per sempre le persone che ama, e ancora una volta Tris dovrà affrontare la complessità della natura umana e scegliere tra l’amore e il sacrificio.

Recensione
Ieri sera ho dato l’ultimo saluto alla trilogia Divergent, ho infatti concluso Allegiant attorno alla mezzanotte e fin da subito avrei voluto gettarmi sulla tastiera e scrivere scrivere scrivere tutto ciò che pensavo e penso sull’ultimo capitolo di una Trilogia che si prospettava tra le più belle che avessi letto.
Ma partiamo con ordine, ritroviamo i nostri Intrepidi protagonisti dove li avevamo lasciati con Insurgent, confusi dalle parole pronunciate nel video da Edith Prior e rinchiusi in cella tra le grinfie di Evelyn, madre di Tobias e capo degli Esclusi.
Il mondo che Tris, Christina, Uriah e gli altri conoscevano non è più lo stesso dopo le rivelazioni seguite alla morte di Jeanine e quindi bisogna decidere e in fretta cosa fare.
La situazione in città non è delle migliori, Esclusi contro Allenati, sì Alleanti un gruppo di uomini e donne che non vogliono sottostare alla supremazia degli Esclusi, lo scontro è nell’aria ma i nostri adorati vogliono sapere cosa c’è al di fuori dei confini, dietro quelle recinzioni, e con l’aiuto di Tobias riescono a fuggire per andare incontro all’ignoto.
Un ignoto che si rivela essere molto diverso da quello che si aspettavano di trovare. Esiste un mondo oltre le fazioni un mondo enorme fatto di scienziati, laboratori, aereoplani e scoperte, non belle.
Le fazioni in cui Tris, Tobias e i loro amici e nemici credevano erano solo esperimenti per riportare nelle generazioni future i Geni Puri e non danneggiati da variazioni genetiche. Tutti loro erano delle marionette nelle mani di un governo che li spiava giorno e notte e che non è mai intervenuto per salvarli quando più ne avevano bisogno.
Anche Natalie la madre di Beatrice era una di loro, veniva da fuori e sapeva tutto, ma per amore è rimasta nella fazione degli Abneganti per fare quello in cui credeva, aiutare gli altri. Caratteristica che ha lasciato in eredità a sua figlia che proprio come lei poterà avanti la sua crociata contro i soprusi.
Questo in breve il succo del libro senza spoiler.
E ora la domanda fondamentale: CHE DIAVOLO TI E’ PRESO DANNATA VERONICA?
Ho iniziato il libro carica di aspettative e pronta a fronteggiare qualsiasi cosa la Roth avesse in serbo per il lettore, morti, feriti, sparatorie, salti nel buio e invece mi ritrovo davanti una tavola piatta!!!!
Ebbene per circa 3/4 del libro la narrazione è monotona, noiosa, senza quell’adrenalina che aveva contraddistinto Divergent fin dalle prime pagine, nessun colpo di scena e nuovi personaggi dallo sbiadito carattere.
Spiegazioni di quel che è stato, perchè sono nate le fazioni, perchè sono state scelte quelle persone e punto focale il rapporto madre-figlia tra Tris e Natalie, ma anche tra Tobias e Evelyn, che fino ad ora non era mai stato preso in considerazione, come se Natalie e Tris fossero due entità a se, legate solo dal fatto che avessero vissuto nella stessa casa.
Allegiant è tutto quello che non è stato Divergent, tanto il primo capitolo della saga era adrenalina allo stato puro, tanto quest’ultimo libro era a momenti soporifero.
Non fraitendetemi, non butterei via tutto perchè nel complesso la trilogia è molto ben fatta e nell’ultimo capitolo, la maturazione dei personaggi è palese e mi è piaciuto molto che la narrazione fosse affidata sia a Tris che a Tobias.
ci sono inoltre tanti pregi di cui non vi ho ancora parlato come ad esempio quanto la nostra Tris sia diventata più riflessiva e attenta agli altri e anche Tobias nonostante le sue insicurezze si conferma un ottimo comprimario, cosa che invece non avevo visto in Insurgent. La loro storia vive momenti di fragilità che però i due riescono a risolvere come solo due persone che si amano profondamente riescono a fare e poi … c’è il finale.
Di questo libro le ultime pagine sono semplicemente la cosa migliore, nonostante tutto, perchè così doveva andare, ognuno di loro ha fatto le sue scelte e quello che ne comportavano e il futuro appare più roseo, triste all’ennesima potenza ma pieno di speranza.
Ho pianto leggendo i sentimenti provati dai personaggi che mi/ci hanno accompagnato in questo viaggio, ho pianto per quel che è stato e quel che poteva essere, e sono straconvinta che la Roth, se avesse avuto meno pressione addosso avrebbe fatto scelte letterarie diverse soprattutto per quanto riguarda la parte centrale della storia.
Prima di chiudere però vorrei dire che leggendo le varie recensioni pubblicate la mia sembra una voce fuori dal coro tutti i blog che ho visitato, tra l’altro molto ben fatti, ne parlano benissimo. mi piacerebbe mettere a confronto le nostre idee e capire perchè io non sono riuscita a farmi piacere questo capitolo finale, forse devo metabolizzare? Ai posteri l’ardua sentenza 🙂

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