Ciò che resta di NOI

Nell’ultimo anno mi sono impegnata come non mai nel mio ruolo di Blogger, ho letto tanto, recensito, partecipato ad iniziative e sono stata ricompensata oltre che dai commenti dei lettori e dalle mie nuove amiche molte delle quali Blogger fantastiche, anche da tanti autori emergenti che si sono fidati del mio giudizio tanto da chiedermi di leggere e recensire i loro lavori, spesso e volentieri opere prime.
Voi non sapete quanto sia difficile essere imparziale nelle mie recensioni soprattutto vista la gentilezza, la simpatia e la speranza di una fulgida carriera che tutti loro hanno. Ogni libro è per il suo autore come un figlio e giustamente per questo “genitore” lui sarà sempre il più bello, il più buono, il migliore … così oltre ad essere obiettiva cerco di essere sempre corretta nei miei giudizi e spero seriamente di fare un buon lavoro senza mai mancare di rispetto ad alcuno.
Dopo questa lunga e doverosa premessa, che forse avrei dovuto fare all’inizio della mia carriera nella blogosfera, mi accingo a parlarvi di un libro INCREDIBILE ricevuto da una giovanissima autrice di nome Virginia della Torre. Di lei forse avrete letto l’intervista nella mia rubrica del cuore La Vetrina degli scrittori , se non lo avete fatto vi suggerisco di rimediare, ma prima di passare alla recensione vera e propria ecco a voi una breve descrizione del romanzo.

Ciò che resta di NOI
di Virginia della Torre

cio che resta di noiDescrizione
E’ il 1986, quando la vita di Alessandro, un adolescente cresciuto in manicomio, viene completamente stravolta dall’arrivo di Camilla, una ragazza semplice, impulsiva, bella.
Il tempo scorre e nella sua caducità i due riescono a crearsi uno spazio tutto loro fatto di affetto, fiducia e, soprattutto, di terrore… perché è il terrore che regna sovrano in una struttura austera e arida come un ospedale psichiatrico. Ma ai due giovani non importa; sono abituati a convivere con paura e sofferenza e proprio per questo motivo combattono per preservare l’integrità e la straordinarietà del loro splendido amore, il quale, così puro e intenso, è la prova che non esiste niente di più forte.
Peccato soltanto che il destino abbia tracciato per loro cammini differenti, inaspettati, che metteranno a dura prova i loro sentimenti.

Recensione
Che Virginia a 17 anni sappia scrivere così bene vuol dire che ha un talento innato, io alla sua età e probabilmente ancora adesso sono una pessima scribacchina per cui non posso far altro che inchinarmi e farle mille complimenti.
La storia che la della Torre ci racconta è di quelle che ti colpiscono l’anima, Camilla e Alessandro sono giovanissimi e innocenti. Cami ha 15 anni ed una malattia che l’ha confinata nel manicomio di Santa Maria della pietà mentre Ale che di anni ne ha 18 ci ha trascorso la metà della sua esistenza.
Entrambi vivono questa reclusione con sgomento e sofferenza, soggetti alle angherie di chi dovrebbe prendersi cura di loro e non riuscendo ad intravedere alcuna luce in fondo al tunnel.
Ma Camilla e Alessandro incroceranno i loro cammini, così diversi e così simili dando vita a quell’amore puro e ingenuo come può essere solo il primo, mostrando a noi lettori i pensieri, i sogni, i desideri che albergano nei loro giovani cuori.

Un romanzo questo che ha il gusto della purezza, narrato in forma epistolare alterna i due punti di vista dei protagonisti che nell’arco di un anno ci raccontano del loro amarsi e delle loro paure in maniera sorprendente e delicata.
Le parole che Camilla confida al suo diario sono acerbe e qualche volta infantili ma incredibilmente dolci. Quelleaquila-6 scaturite dalla penna e dai carboncini di Alessandro hanno invece una maturità differente un po’ per il suo modo di guardare al mondo un po’ perchè è ormai rassegnato a condurre un’esistenza da recluso, proprio lui che sogna una vita con la sua Cami fatta di amore e gioia.
Due versioni che si alternano per dare vita ad un romanzo dolorosamente reale.

Alessandro mi ha conquistata a prima vista con il suo altruismo sconfinato e il suo bisogno di amore. Ho provato una gran tenerezza per questo ragazzo sfortunato che si emoziona per un bacio perugina scartato in due, avrei tanto voluto stringerlo a me e confortarlo come solo una madre sa fare.
Un anno, il 1986, vissuto intensamente il cui ricordo resterà indelebilmente scolpito su quell’albero dove un cuore con una C ed una A fanno da spettatori del tempo che passa.

Chicca

6 Risposte a “Ciò che resta di NOI”

  1. Ciao Chicca, ho letto recentemente anch’io questo romanzo e ne ho discusso con Virginia. Ho trovato l’idea di ambientare il racconto in un manicomio davvero originale e molto coraggioso. Virginia ha talento e, con qualche accortezza, potrebbe entrare alla grande nel mondo delle pubblicazioni Young adult.

    1. ciao Tessa, come a solito la tua sintesi è impeccabile. Sono completamente d’accordo con te su tutto.
      Ho trovato lo stile di Virginia veramente buono, considerata soprattutto l’età dell’autrice. Ambientazione originale e personaggi per descritti. Ho apprezzato come lei sia riuscita mostrare come Camilla fosse più ragazzina che donna e come invece Alessandro nonostante la sua storia fosse quasi un uomo.
      Io spero di leggere presto altro di questa ragazza.
      Chicca

  2. Gli autori giovanissimi mi fanno sempre sorridere!
    Ogni volta penso: ‘quanto vorrei anche io aver questo talento!’, poi però torno alla realtà D:
    Il libro non lo conoscevo e, in realtà, nemmeno l’autrice. Lo metto in wl solo per il fatto che è ambientato in un ospedale psichiatrico e quindi mi sembra una storia diversa dal solito!!

    1. assolutamente si, una storia non comune e come dicevo nella recensione scritta molto bene!
      poi mi dirai.
      Ciao Chicca

      ps
      anche a me sarebbe piaciuto avere “talento” ma sono proprio una scribacchina ih ih ih

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