Le conseguenze dell’odio

Lo sooooooooooooooo non ditemelo, vi sto trascurando troppo nell’ultimo periodo, mi dispiace tantissimo, ma vi assicuro che la vita di mamma lavoratrice è veramente stancante, ne risente un po’ tutto, la lettura, la mia forma  fisica e soprattutto il blog.
Quante recensioni mi sono lasciata indietro? ormai non le conto più, le comincio, poi mi fermo, poi le riprendo e sbam non mi piace quello che avevo scritto e devo ricominciare, insomma un disastro … spero davvero di riprendermi.
Nel frattempo però vi racconto della mia ultima lettura, le conseguenze dell’odio della George autrice che apprezzo nonostante gli ultimi suoi lavori non mi abbiano entusiasmata particolarmente.

Le conseguenze dell’odio
di Elizabeth George

le conseguenze dell'odioDescrizione
Non c’è pace per l’ispettore di New Scotland Yard Thomas Lynley. che, reduce dalla difficile indagine condotta in Italia, si trova a scavare tra i segreti, i risentimenti e i rimorsi di una famiglia segnata da un lutto terribile: un suicidio che, ogni giorno di più, rivela risvolti agghiaccianti. costringendo Lynley ad affrontare i suoi stessi, dolorosissimi fantasmi, in quello che si annuncia come il caso più complesso della sua carriera. La vita non sorride nemmeno al suo storico braccio destro, Barbara Havers, che attraversa una profonda crisi personale e professionale. Sperando di aiutarla a ritrovare la sicurezza e lo smalto di un tempo, Lynley accetta di affidarle un caso che Barbara stessa si è trovata tra le mani: la morte in circostanze sospette di una scrittrice nota per le sue posizioni a favore del femminismo. Per risolvere l’enigma, Barbara parte per il Dorset, dove, dietro una facciata incantevole di villaggi pittoreschi, distese di colline erbose e scogliere bianche a picco sul mare, scopre un mondo di tradimenti, incontri clandestini e amori trasformati in gabbie da cui è impossibile fuggire …

Recensione
Ritorna, forse, una delle coppie più inossidabili della letteratura moderna ovvero quella formata da Thomas Linley e Barbara Havers, reduci da una indagine in Italia che pende sulla testa di quest’ultima come una spada di damocle, perchè proprio a causa delle sue continue insubordinazioni rischia il trasferimento lontana da Londra.
La Havers cerca in tutti i modi di comportarsi bene di fronte al suo capo la gelida (e odiosa aggiungo io) Isabelle Ardery che grazie all’intercessione di Thomas le affida un caso molto difficile che si dirama tra Londra e il Dorset e che vede vittima illustre una nota e controversa scrittrice.
La donna, Clare Abbott è stata avvelenata e la sospettata principale si rivela essere la sua assistente Caroline Goldacre, matriarca subdola, bugiarda e opprimente di una famiglia con mille problemi.

L’indagine che come dicevo si divide tra la capitale inglese e le campagne del Dorset ed è molto ingarbugliata, perchè oltre a vedere coinvolte molte persone, ha un filo logico che lega la vicenda ad un fatto drammatico accaduto nel passato di Caroline ovvero il suicidio di Will il figlio minore della donna.

Il tempo a disposizione della Havers è poco e lei è convinta della colpevolezza della Goldacre, ma sarà davvero così?

Il libro è partito a mio parere molto bene, mi sembrava di rileggere la vecchia Elizabeth quella di un tempo, che sapeva annodare i fili e incalzare il lettore alla ricerca del colpevole, purtroppo però lungo la strada il romanzo perde colpi, vuoi per la spiccata antipatia che provo per Isabelle, vuoi perchè i personaggi che prendono parte alla vicenda si rivelano nella gran parte dei casi veramente persone dal carattere estremamente debole, vuoi perchè la Havers fissata sulla presunta colpevole va come un panzer all’attacco lasciandosi dietro, a mio avviso, indizi che la porterebbero in altre possibili direzioni.

Insomma una storia che credo sia riuscita solo in parte .. e poi lasciatemelo dire Daidre (la ragazza di TL) è carina e bella indipendente ma non è Helen (lacrima).

A presto … speriamo!!!!!!!!!!
Chicca

2 Risposte a “Le conseguenze dell’odio”

  1. Oh, Helen (doppia lacrima)! il libro mi è piaciuto, perchè indubbiamente l’autrice scrive bene, ma i protagonisti sono parecchio cambiati in questi anni..aihmè, non in meglio!
    Rimpiango i vecchi temppi 🙁

    1. confermo, in particolare trovo Barbara un filino “esagerata” nelle sue esternazioni e Thomas invece per contro più debole (lasciami passare il termine) rispetto ad una volta. 🙁

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