Dimmi che non vuoi morire
Cari Lettori,
buongiorno a tutti, tra le nuove e più interessanti uscite di Aprile c’è il romanzo di Stefania Crepaldi, terzo volume della serie con protagonista Fortunata Tiozzo Pizzegamorti, la tanatoesteta che ama la pasticceria.
Un cozy crime molto emozionante che ho adorato.
Ringrazio molto l’autrice e la CE Salani per la copia cartacea ricevuta.

Dimmi che non vuoi morire
di Stefania Crepaldi
Descrizione
Chioggia. Mentre la nebbia, con tempismo perfetto, invade la laguna nella notte di Halloween, Fortunata è china su un cadavere. Nessun macabro scherzo però, è soltanto il suo lavoro: sta truccando il viso di un’anziana signora per il funerale che si terrà di lì a poche ore. A dire il vero la ragazza ha sempre desiderato un destino diverso, magari come pasticciera o come cuoca in un grande ristorante, ma suo padre ha bisogno di lei nell’impresa funebre di famiglia e farebbe qualunque cosa pur di rimandare i sogni della figlia. Il giorno dopo, Fortunata riceve una chiamata d’urgenza. Il suo padrino Dante Braghin, colonnello della Guardia di Finanza, deve darle due notizie. La prima: c’è una giovane donna, soffocata nell’incendio di una fabbrica, e vorrebbe che fosse lei a occuparsi del trasporto in ospedale. La seconda, ben peggiore: il loro comune amico, l’agente Vito Sabelli, l’uomo che più volte le ha spezzato il cuore, è di nuovo operativo. Sono i segni inequivocabili che altre disgrazie stanno per scombussolarle la vita, quando il suo unico desiderio sarebbe quello di sfornare pasticcini e rendere felici gli altri. Mescolando le atmosfere cupe del noir con quelle brillanti della commedia, Stefania Crepaldi costruisce un’indagine ricca di sorprese che ha come oggetto i contrasti, le speranze, le insicurezze che accompagnano chiunque cerchi di dare una direzione alla propria esistenza.
La serie è così composta:
Di morte e d’amore
Morire ti fa bella
Dimmi che non vuoi morire
ATTENZIONE POTREBBE CONTENERE SPOILER SUI PRECEDENTI VOLUMI
Recensione
Ci sono sogni a cui non possiamo rinunciare e passioni che ci rendono felici ma poi ci sono le aspettative altrui da soddisfare e soprattutto ci sono problemi che sembrano insormontabili.
Mille pensieri e mille emozioni riempiono il cuore di Fortunata, la giovane protagonista dei romanzi di Stefania Crepaldi, tanatoesteta per eredità familiare e pasticciera per passione, Fortunata si trova a vivere un’esistenza che le sta stretta e sebbene ci provi non le riesce di sganciarsi dal suo qutidiano soprattutto quando il suo padrino le chiede supporto per risolvere un caso spinoso che potrebbe in molti modi aiutare la famiglia Tiozzo Pizzegamorti stessa.
Il mio primo pensiero dopo aver concluso il romanzo è stato che la scrittura di Stefania, così come la storia stessa diventano più appassionanti di volume in volume. Fortunata cerca di trovare conforto in ciò che le piace, nel suo amico Andrea e tra le calli di Venezia, perchè il peso che le pende sulla testa è enorme e si evince non solo dalle sue parole ma anche dall’atmosfera che la circonda, cupa, buia, nebbiosa.
Al di la della storia che è sicuramente molto scorrevole e soprattutto interessante ho trovato la parte emotiva davvero molto bella, l’autrice è riuscita a mio parere a mostrare i sentimenti di tutti i personaggi del libro e non solo della protagonista. Andrea che con la sua amicizia ci mostra tutta la sua disillusione, Vito che mai come stavolta mi è apparso fragile e solo, il Signor M. che personalmente continuo a non sopportare per il suo voler ingabbiare Fortunata, spaventato ma allo stesso tempo fiducioso e Mario con la sua dote di andare dritto al punto che resta tra i miei preferiti nonostante lo si veda poco.
Meravigliose poi le descrizioni dei piatti preparati da Fortunata così invitanti da immaginarli con la mente e con la pancia e poi quel finale che anche stavolta ti lascia con la voglia di sapere, di scoprire cosa sarà della nostra ragazza, che finalmente sta alzando la testa, finalmente si sta prendendo quello spazio che le spetta e si merita in un mondo dove gli uomini della sua vita spesso la deludono e non le sono vicini quanto meriterebbe.
Chicca