Era di Maggio

Era di Maggio
di Antonio Manzini

Ci sono personaggi che una volta entrati nel cuore non ne escono più. Rocco Schiavone è uno di loro, e devo farmene una ragione: io lo adoro!

Descrizione
“Mettilo agli atti, Italo. In una notte di maggio, alle ore una e dieci, al vicequestore Rocco Schiavone piomba addosso una rottura di decimo grado!”. Gli agenti del commissariato di Aosta, che stanno imparando a convivere con la scorza spinosa che ricopre il suo cuore ferito, scherzano con la classifica delle rotture del loro capo, in cima alla quale c’è sempre il caso su cui sta indagando. Ma Rocco è prostrato per davvero. Una donna è morta al posto suo, la fidanzata di un amico di Roma, “seccata” da qualcuno che voleva colpire lui. E quando esce dalla depressione si butta sulle tracce di quell’assassino tra Roma ed Aosta, scavando dolorosamente nel proprio passato, alla ricerca del motivo della vendetta, un viaggio nel tempo che è come una ferita che si apre su una piaga che non ha ancora smesso di sanguinare. Però le rotture sono solo cominciate: un altro cadavere archiviato all’inizio come infarto. Un altro viaggio che si inoltra stavolta nel presente dorato della città degli insospettabili. In questo quarto romanzo, prosegue la serie dei polizieschi scabri, realistici e immersi nell’amara ironia di Rocco Schiavone. Ma in realtà, attraverso le diverse avventure di un poliziotto politicamente scorretto, si svolge un unico racconto. Il racconto della vita di un uomo che si scontra con la impunita e pervasiva corruzione del privilegio sociale, nel disincanto assoluto dell’Italia d’oggi.

Recensione
In Non è stagione avevamo lasciato il nostro vicequestore con un peso enorme da portarsi dietro, l’ennesimo della sua vita. La sua amica di Adele è stata assassinata nel letto dove avrebbe dovuto trovarsi lui.

In Era di maggio ritroviamo un Rocco Schiavone affranto e chiuso in una stanza di un residence ad Aosta a fissare il soffitto ed a pensare, rimuginare e ancora pensare con la sola compagnia di Lupa, una cucciola di cane che fedelmente gli sta accanto.
Ma Rocco non può stare fermo a lungo, non è nella sua indole e poi oltre a dover scovare l’assassino di Adele, deve buttarsi su un caso che vede protagonista la morte violenta di Domenico Cuntrera, arrestato da pochi giorni proprio grazie a Schiavone.

Credo di essere diventata un disco rotto grazie a questo autore, perchè ogni volta mi trovo a lodare un suo lavoro alla stessa maniera di quello precedente.
Una storia ed un protagonista che ti catturano seduta stante, che ti coinvolgono per la scrittura nuda e cruda, per l’intreccio narrativo e per la voglia di scoprire sempre di più.

La linea generale del romanzo è la stessa dei suoi precedenti e Rocco Schiavone, eroe indiscusso, piace proprio perchè non è perfetto. In questo romanzo Manzini ce lo rende ancor più cupo, più distante dalla sua Marina, sembra quasi che quel legame fatto di parole e momenti solo per loro, stia lì lì per sciogliersi.
E’ la svolta che serve a Rocco per andare avanti? Per integrarsi nel suo presente?
Io molto sinceramente non so rispondere, ma so per certo che non vedo l’ora di tornare tra le montagne valdostane e sentire nuovamente parlare di lui.

Chicca

2 Risposte a “Era di Maggio”

  1. Prima o poi devo leggere anche io qualcosa di Manzini. Non ho visto neanche la serie tv su Rocco Schiavone, ma mia cugina è una fan sia dei libri che della serie, quindi magari me li farò prestare da lei (tentativi di risparmio del lettore che compra troppi libri!).

    1. io lo adoro. delle serie ho visto solo alcune puntate perchè non avendo ancora letto tutti i libri volevo evitare spoiler. mi riprometto di guardarla quando sarò in pari con i romanzi.
      io li ho presi in biblioteca i suoi libri ma se tua cugina te li presta tanto di guadagnato! 🙂

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