Gli amici silenziosi

Gli amici silenziosi
di Laura Purcell

Buongiorno a tutti,
torno oggi con un romanzo di cui avevo sentito parlare molto bene in giro e che mi aveva incuriosita sia per la trama e che per le sensazioni che sembrava suscitare nei lettori.
Ammetto di avere avuto alte aspettative e questo probabilmente ha infierito sul mio approccio in generale, perchè quando sono arrivata alla parola fine mi sono accorta di esserne rimasta molto delusa.

Descrizione
Inghilterra, 1865. Rimasta vedova e incinta del primo figlio, la giovane e inquieta Elsie parte alla volta della tenuta del marito insieme alla zitellissima cugina di lui, Sarah. Ma in quell’angolo di campagna inglese remoto e inospitale, l’opportunità di trascorrere in pace il periodo del lutto diventa qualcosa di molto più simile a una prigionia: un esilio opprimente in attesa che l’amato fratello Jolyon giunga da Londra a salvare Elsie dall’isolamento e dalla noia. A distrarre lei e Sarah dalla cupa atmosfera in cui sono sprofondate, solo l’intrigante diario di un’antenata dei Bainbridge, Anna, vissuta e tragicamente morta più di duecento anni prima; e la stanza in cui giacciono ammassate decine di figure di legno dalle sembianze realistiche e straordinariamente inquietanti. Quegli “amici silenziosi” che Anna si procurò allo scopo di deliziare ospiti illustri, presto costretti a ripartire in circostanze mai del tutto chiarite.

Recensione
Lo scenario su cui si apre il romanzo non è di certo dei più felici. Una donna è rinchiusa in un ospedale e dal suo letto di disperazione ci introduce a quella che sarà la vicenda portante della storia.
La donna è Elsie Bainbridge una giovane vedova, incinta, che deve lasciare la sua vita di agi per recarsi nella tenuta del defunto marito: the Bridge.
Uno scenario triste e desolato le si pone dinanzi agli occhi al suo arrivo, ma oltre a quello, cose strane accadono nella casa in cui dovrà vivere, come rumori sospetti e presenze insolite che turberanno le sue giornate. Il mistero legato alla presenza di alcune figure di legno che elsie trova in casa viene spiegato nel corso del libro utilizzando una tecnica di scrittura che a me piace molto il doppio piano temporale.
Eh si perchè mentre seguiamo le vicende che accompagnano Elsie nel 1865, torniamo indietro di 2 secoli per scoprire la storia di una delle prime abitanti di quella casa, Anne Bainbridge, della sua famiglia e di quegli “amici” di legno tanto inquietanti che fanno capolino quando meno te lo aspetti.

Vi renderete conto che questa storia risulta davvero affascinante, ha molti elementi adatti a coinvolgere l’avido lettore che ama il thriller mescolato ad un pizzico di paranormale (è questa la parola adatta?) e infatti come dicevo inizialmente ero fiduciosa che il romanzo mi sarebbe piaciuto molto, ma purtroppo sono subito cozzata contro un muro di insormontabile antipatia. E’ stata proprio la protagonista il mio tallone d’Achille. Ho trovato Elsie insopportabile, piena di se e profondamente snob e questo pessimo approccio mi ha fatto vivere malissimo l’intero libro.
E se la parte dedicata alla donna è ben scritta e con il giusto grado di suspance, quella relativa all’antenata di famiglia credo invece manchi di alcuni elementi fondamentali che a mio parere avrebbero accresciuto il valore della storia.
Mi riferisco principalmente a Hetta ed al mistero della sua nascita, una bambina così particolare e solitaria di cui avrei tanto voluto leggere di più, proprio perchè il suo è un ruolo fondamentale nel racconto, ma probabilmente l’autrice ha preferito soffermarsi su Elsie ed Anne a discapito di quella che per me è il personaggio migliore del romanzo.

Altro piccolo appunto, contrariamente a quello che pensavo il libro non ha suscitato in me alcun senso di timore o inquietudine, cosa molto strana visto che sono decisamente una fifona, ma ho vissuto le pagine che più potevano incutere timore con estremo distacco.
Credo che Gli amici sileziosi sia un romanzo con molto potenziale non pienamente sfruttato e che nel complesso poteva essere trattato in maniera più precisa.

Chicca

12 Risposte a “Gli amici silenziosi”

  1. Ogni volta che vedo questa copertina mi sento un gatto davanti ad una zuppiera di croccantini, sembra fatta apposta per gridare “comprami”! Non sono neanche certa che la storia possa piacermi, ma il fatto che non sia troppo inquietante per me è un bene visto che sono una fifona.

    1. Beth in raltà dovrebbe essere inquietante ma a me non ha fatto effetto. non chiedermi il motivo perchè proprio non lo so!

  2. Ho visto più volte in libreria questo libro e sono stata tentata di acquistarlo soprattutto a causa della splendida cover. Mi ha frenata il lato paranormale che ancora non capisco se può fare al caso mio.
    Comunque sembra una storia affascinante!

    1. Dani a molti è piaciuto tanto per me è un ni. Il paranormale credo sia molto legato alla fantasia del lettore io forse ne ho poca! 😀

  3. Bah non so… ho qualche dubbio…la trama in fin dei conti sarebbe interessante, ,ma questo libro non mi ispira per nulla, e dopo la tua recensione penso che non lo leggerò…

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