Il gioco delle tre carte

Il gioco delle tre carte

Il gioco delle tre carte
Il gioco delle tre carte

di Marco Malvaldi

Descrizione
Ritorna, con la seconda avventura dopo “La briscola in cinque”, la squadra di investigatori del BarLume di Pineta, detto anche “l’asilo senile”. A parte il barista Massimo e la sua banconista, la bella e comprensiva Tiziana, il più giovane del gruppo è Aldo, ultrasettantenne gestore dell’osteria Boccaccio. Seguono Nonno Ampelio, Pilade, il Del Tacca del Comune, il Rimediotti. La loro attività, unica, più che principale, si svolge nel presidiare il BarLume e, dietro il paravento della partita a carte, passare al setaccio tutti gli avvenimenti di Pineta, in un pettegolezzo toscano senza eufemismi e senza ritrosie. Qualche volta resta nelle maglie fitte della rete, un fatto criminale. In realtà è Massimo, pronto all’intuizione ma svogliato all’azione, che è spinto a investigare, richiesto casualmente dal commissario Fusco. I vecchietti fanno da polo dialettico in un contraddire minuzioso che però facilita la sintesi: corale ambientazione umana, provinciale e antiglobalizzata (lenta, senza preoccupazione di efficienza mezzo-fine). Uno sfondo di commedia italiana a dei gialli enigmistici la cui soluzione è affidata alla virtù del ragionamento e alla fortuna del caso. Nel gioco delle tre carte un esercizio di abilità e di elusione fornisce lo schema per risolvere un enigma criminoso consistente nel nascondere ostentando. Nel corso di un congresso, viene ucciso un professore giapponese. La chiave del mistero è in un computer che in apparenza non contiene niente di significativo.

La non Recensione
Contrariamente a quanto fatto per gli altri libri di cui vi ho parlato nei giorni scorsi, questa volta non sono qui per recensire “il gioco delle tre carte” per due motivi, primo è che il libro si legge veramente in pochissimo tempo e rischierei di svelare troppo e secondo preferisco parlarvi di come ho avuto la fortuna di scoprire un’autore italiano che mi piace sul serio e di quanto siano assolutamente fantastici i suoi vecchietti.
Mi ha parlato di Marco Malvaldi la bibliotecaria della mia città che spesso mi da degli ottimi suggerimenti in fatto di letture e considerato che io non amo molto gli autori italiani perchè spesso mi sembra che tirino fuori solo cose noiose e stupide quando mi ha parlato del Bar Lume con un po’ di scetticismo mi ci sono avvicinata e BAM! sorpresa, oltre ad avere una scrittura scorrevole, veloce e interessante Malvaldi ti fa divertire un mondo anche se ci troviamo a leggere un giallo con omicidio, come nel caso del libro in questione.
Il Bar Lume è un tipico bar di provincia, che si trova nel paesino immaginario di Pineta nella bellissima Toscana. Massimo è il “barrista”, Tiziana la sua bella aiutante e poi ci sono loro gli arzilli vecchietti che animano il bar, prendono i posti migliori e ne combinano una dietro l’altra. Loro sono Ampelio, nonno di Massimo, Pilade, il Del Tacca, il Rimediotti e il più giovane della combriccola Aldo.
Risposte argute, menti brillanti, battute sarcastiche e ficcanaso come pochi, i vecchietti danno colore e allegria al libro e laddove il racconto perde colpi ci sono loro a risollevare tutto.
Si vede vero che li adoro? Bhe leggete uno solo dei libri con loro come protagonisti e non ne potrete più fare a meno anche voi!

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