Il paese mormora

Il paese mormora
di Emilio Martini

Ci sono personaggi che quando li conosci ti entrano nel cuore e non riesci a fare a meno di leggere tutte le loro avventure. Nel corso della mia carriera da lettrice ne ho incontrati tanti di questo tipo e per me ogni volta è un piacere ritrovarli ed essere partecipe delle loro storie.
Oggi vi parlo del nuovo romanzo di Emilio Martini con protagonista il suo Commissario stropicciato Gigi Bertè, che da diversi anni mi tiene ormai compagnia e per la cui copia ringrazio la CE Corbaccio.

Descrizione
Il Commissario Berté ha bisogno di riposo. Il caso drammatico che ha appena affrontato a Lungariva e la preoccupazione per il suo futuro professionale lo hanno messo a dura prova.
La Marzia lo convince a trascorrere una breve vacanza tra letture, buona cucina e passeggiate a Montenorbo, località della Valcamonica dall’aria salubre e rigeneratrice. Ma, sotto l’apparente tranquillità, serpeggiano nel paese rancori, sospetti, maldicenze e la voglia di fare chiarezza su un passato fosco che ha segnato la vita di alcuni abitanti. Così Berté, a poche ore dal suo arrivo, si trova coinvolto in una vicenda mai risolta.
Molti anni prima, alla morte di una giovane caduta in un crepaccio durante una gita in alta quota con un gruppo di amici, erano seguite quelle di tre dei quattro fratelli Griffi, figli di un ricco imprenditore poco amato in paese. Molte le ipotesi ma nessun indagato, e i fatti erano stati archiviati come accidentali. Inoltre a Montenorbo si mormora che il fratello superstite cerchi da anni un documento d’inestimabile valore, forse un bozzetto di Leonardo, nascosto dal capostipite nella villa di famiglia. Investigando, questa volta senza aiuti tecnologici e senza la sua squadra, Berté viene a contatto con strani personaggi come una veggente col marchio del diavolo, una poetessa che odia gli uomini, un veterinario inquieto e sfuggente.
Le imprevedibili e dolorose realtà che il commissario fa emergere, lasciano molta amarezza e molte ombre perché rimestare nel fango del passato è spesso pericoloso e non sempre la verità che viene alla luce è quella sperata da chi l’ha cercata.

Recensione
Gigi Bertè ha bisogno di vacanze. Ne ha davvero bisogno anche se lui non ne è consapevole, ma Marzia la sua compagna, ha un ottimo ascendente e così lo convince a partire verso un piccolo paese in Valcamonica dove potrà ritemprarsi grazie alla buona cucina, ai libri e alle passeggiate all’aria aperta. ILLUSO!
Perchè si sa il paese è piccolo e la gente mormora quindi suo malgrado Bertè si trova ad essere confidente di voci pettegole che vanno piuttosto indietro negli anni e che assumono contorni dalle tinte fosche relativamente ad alcuni incidenti avvenuti a Montenorbo che tali non sembrano.

Un’indagine a mio avviso inusuale ma molto difficile che si perde tra cose non dette e personaggi che sembrano nascondere troppi segreti. Un gruppo di amici o presunti tali che ci vengono presentati in modo spietato dalla penna di Martini e che sono parte della popolazione e del romanzo stesso in maniera forte come se fossero stati assorbiti dal paese stesso. Ognuno di loro viene descritto perfettamente, in maniera decisa e senza alcun belletto, anzi all’occhio del lettore sembreranno tutti colpevoli e tutte persone da cui stare alla larga.

Mi ha colpito moltissimo lo stato d’animo del protagonista soprattutto nel clou del romanzo, ho avuto l’impressione che fosse amareggiato, scontento da ciò che aveva scoperto grazie al suo eccellente fiuto investigativo. Non mancano però episodi spensierati che hanno reso la lettura in un certo qual modo più leggera.
In conclusione posso dire di aver davvero faticato ad intrecciare i fili della storia, ma non dirò il motivo per evitare spoiler, anche se alla fine una delle frasi dette dal commissario ha centrato in pieno il mio pensiero.

Ora resto qui in attesa che nuovi casi vengano assegnati al nostro commissario verace e qualche volta iracondo e se tanto mi da tanto, per mia fortuna non dovrò aspettare molto.

Chicca

2 Risposte a “Il paese mormora”

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