L’anno che è passato

L’anno che è passato
di Amanda Reynolds

Buongiorno Lettori cari,
nella recensione di oggi vi parlerò di un libro che purtroppo, nonostante le ottime premesse, non sono riuscita ad apprezzare e voi non sapete quanto ne sia dispiaciuta soprattutto perchè dopo aver incontrato l’autrice in un bellissimo pomeriggio ho scoperto quanto sia carina come persona.

Descrizione
Quando Jo si risveglia in fondo alle scale di casa e vede suo marito chino su di lei, non ha memoria di quel che è successo. Per fortuna non si è fatta nulla di grave, ma la caduta le ha provocato un’amnesia che copre gli ultimi dodici mesi. Jo comincia con fatica a mettere insieme i tasselli della propria vita, ma i ricordi sono confusi e il marito e i figli non sono di aiuto. Tutti sembrano volerle nascondere qualcosa. E in effetti, a mano a mano che Jo si riappropria di brandelli del suo passato recente, quel che vede la sorprende, la inquieta, la disturba, perché non collima con l’immagine serena di una donna appagata dalla vita famigliare, con un marito affettuoso, due figli ormai grandi e responsabili, una bella villa in campagna. Cosa è successo durante l’ultimo anno? Perché dai recessi della sua memoria emergono volti sconosciuti, situazioni inconsuete, sensazioni di pericolo incombente? Perché si sente così sospettosa di tutti, degli amici, dei figli, del marito… persino di se stessa?

Recensione
Jo è la protagonista assoluta del romanzo, è una avvenente donna, moglie felice e madre di famiglia che dopo una rovinosa caduta dalle scale ha perso un intero anno della sua vita. Non ricorda cosa sia accaduto negli ultimi 12 mesi e venire a patti con questa realtà è fonte di choc, perchè l’anno appena passato è stato portatore di grandi cambiamenti nella sua esistenza.
Qualcosa non torna, Jo si rende conto che marito e figli le nascondono dei particolari importanti, così cerca a suo modo di ricostruire i fatti e grazie a piccoli flashback, al suo “investigare” nel quotidiano, tutte le tessere del puzzle si rimetteranno al loro posto.

Cover magnifica, trama di quelle che sembrano fatte apposta per me e nonostante ciò devo purtroppo arrendermi all’evidenza dei fatti: il romanzo non riesce a centrare il bersaglio.
L’alternarsi degli eventi tra presente e passato che generalmente in situazioni del genere funziona, qui stenta a decollare, il carattere così poco deciso della protagonista che vive in una sorta di bolla, un’esistenza dorata in cui lei si è ridotta ad essere una donna senza interessi, hanno reso il racconto lento e poco attraente, almeno ai miei occhi.
Troppe volte troviamo Jo a letto con il mal di testa, troppe volte la vediamo sul selciato del rustico in cui vive a piedi nudi e troppe volte ho immaginato il sorriso tutto gengive dell’amica Rose. Inoltre mi sono chiesta continuamente come questa donna possa non essersi accorta di ciò che le accadeva intorno.

A parte Jo, i personaggi secondari sono tratteggiati in maniera poco precisa, a partire dai figli, passando per il marito fino ad arrivare ai colleghi del centro di ascolto in cui la donna ha lavorato per alcuni mesi.
Se l’autrice avesse reso Jo Harding più decisa, se il mistero fosse stato più affascinante e difficile da scoprire, forse il libro avrebbe preso un’altra piega.

Peccato, questa volta è andata così.

Alla prossima recensione

Chicca

2 Risposte a “L’anno che è passato”

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