Le bambine dimenticate

Le bambine dimenticate
di Sara Baledel

Ho un grave problema con gli autori nordici: non mi piacciono!
E allora voi direte: perche continui a leggerli?
Perchè per una strana legge del contrappasso per l’ennesima volta mi sono beccata come obiettivo di una challenge proprio la lettura di uno di questi autori.
Così invogliata dalle recensioni positive scritte dalle mie blogger del cuore mi sono cimentata nella lettura de Le bambine dimenticate. Cosa dite come sarà andata?

Descrizione
Il cadavere di una donna viene trovato in un bosco isolato. Ha subito violenze sessuali e ha una strana, lunga cicatrice che le solca il viso. Nessuno ne ha denunciato la scomparsa. A essere incaricata delle indagini è Louise Rick, a capo del Servizio Investigativo Speciale, affiancata da Eik Nordstrøm. Lei donna materna sotto la scorza dura, lui bello e dannato. Agnete Eskildsen, una vecchia infermiera, finalmente riconosce il corpo: la donna si chiama Lisemette ed era una paziente dell’ospedale psichiatrico infantile Eliselund, dove lei lavorava trent’anni prima. Una bambina dimenticata, come tutti gli altri dell’istituto, abbandonata dalla famiglia e dal mondo. Presto Louise scopre che Lisemette aveva una sorella gemella, ed entrambe erano state dichiarate morte quand’erano ancora piccole. È solo la prima di una serie di scoperte sempre più inquietanti, sull’infanzia di Lisemette e su quello che accadeva dietro le porte di Eliselund. A complicare ulteriormente le cose, le indagini portano Louise nei pressi della casa dov’è cresciuta, costringendola a fare i conti con un terribile segreto del suo passato che tornerà a galla insistentemente. Una vicenda intrigante e avvincente che terrà il lettore incollato alle pagine. Il primo libro di una nuova, emozionante serie bestseller pluripremiata, firmata dalla più popolare scrittrice di crime danese.

Recensione
Partire prevenuti non è di certo un buon modo per cominciare una lettura, così cercando di essere il più obiettiva possibile ho iniziato questo romanzo con molta apertura mentale.
Le prime pagine purtroppo mi sono subito risultate eccessivamente lente, forse perchè l’introduzione brusca dei personaggi principali non mi ha permesso di capire effettivamente i loro caratteri e le loro potenzialità.

Louise Rick è l’investigatrice capo delle indagini di una nuova sezione creata appositmente per la ricerca delle persone scomparse, e a seguito del ritrovamento del cadavere di una donna che si credeva morta anni prima inizierà ad indagare molto più a fondo nei segreti di una struttura per pazienti con deficit mentali.
Assieme al suo nuovo collega Eik Nordstrøm dovrà farsi largo in una realtà triste ed omertosa che porterà alla luce segreti nascosti.

Questi segreti nascosti e l’uomo che semina terrore nei boschi danesi mi sono apparsi subito chiari a circa un quarto del romanzo togliendomi in questo modo il gusto della scoperta.
La scrittura della Blaedel è sicuramente efficace e schietta ma le manca quel guizzo di imprevedibilità che la renderebbe più interessante.
Louise è un’investigatrice mediocre, pone le domande sbagliate, indaga in maniera superficiale e a mio avviso ha poco appeal. Al contrario Eik è il suo esatto opposto, quella sua aria un po’ sciatta nasconde invece un’intelligenza arguta che viene fuori a sprazzi e che con un po’ più di visibilità avrebbe fatto la differenza.

Molto bello invece il finale, che è di certo la parte più curata del romanzo e che ho particolarmente apprezzato proprio perchè mostra quello spirito combattivo che aspettavo di intravedere sin dall’inizio e che mi avrebbe reso più gradevole la lettura.

Chicca

4 Risposte a “Le bambine dimenticate”

  1. uhm pecccato, un giallo troppo lento ti rovina il gusto della lettura…penso che non lo leggerò, la mia lista ringrazia…

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