Le vite parallele

Le vite parallele
Un nuovo inizio per il Commissario Casabona
di Antonio Fusco

Cari Lettori,
questo 11 di Ottobre è davvero un giorno speciale, non solo per me ma per tutti coloro che amano le storie nate dalla penna di Antonio Fusco che proprio oggi vedrà il ritorno in libreria del Commissario Tommaso Casabona.
Voi che mi seguite, sapete bene quanto io ami questo autore e conseguentemente la sua creatura di carta, quindi è con enorme piacere che tra poche righe potrete leggere la recensione in anteprima de Le vite parallele.
Un grazie enorme alla Casa Editrice Giunti per avermi inviato la copia cartacea del romanzo e grazie ad Antonio Fusco per i suoi meravigliosi libri.

Descrizione
Mentre sulla cittadina toscana di Valdenza si addensa una coltre di nubi cariche di neve, il commissario Casabona, di passaggio in questura per sistemare le ultime cose, ha un unico pensiero: tornare quanto prima in ospedale a fianco della moglie Francesca, le cui condizioni di salute lo hanno spinto a chiedere un incarico meno impegnativo. Ma la sua determinazione sta per essere spazzata via da un caso che ha sconvolto i suoi uomini e l’intera provincia: una bambina di tre anni letteralmente svanita nel nulla; una madre in lacrime che, entrando nella cameretta dove l’ha lasciata la sera prima, trova il letto vuoto. Quando l’ispettore Proietti gli mostra la foto di Martina, con il suo caschetto biondo e lo sguardo limpido e fiducioso, Casabona riesce a stento a conservare la sua fermezza. Può davvero sottrarsi al grido di aiuto di quegli occhi e lasciare la sua squadra senza una guida? Ben presto i sospetti si concentrano su un balordo cocainomane da cui la madre ha ricevuto esplicite minacce, e con il quale intratteneva rapporti piuttosto torbidi. Una soluzione servita su un piatto d’argento, eppure qualcosa non quadra, e Casabona sente per istinto che la madre non è l’unica fra le persone vicine a Martina ad avere dei segreti. È il momento di prendere in pugno l’indagine e scavare molto più a fondo. Una ricerca che trascinerà Casabona in un mondo popolato di maschere e vite parallele, abilmente nascoste dalla facciata della pubblica virtù… Che cosa è successo alla piccola Martina? Qualcuno l’ha portata via, oppure è uscita da sola per poi smarrirsi nei boschi? E soprattutto: ha ancora senso, dopo tanti giorni, aggrapparsi alla speranza di ritrovarla viva?

Recensione
Un divano, luci soffuse, un plaid ed un libro. E poi un esplosione di parole, immagini e personaggi che mi fanno sentire a casa. Sono ritornata a Valdenza a fare da spettatrice silenziosa ad una nuova indagine di Tommaso Casabona, uno dei commissari italiani che in questi mesi mi hanno tenuta compagnia con parole e racconti che hanno stimolato la mia mente di lettrice.

La scomparsa di una bambina riporta prepotentemente Tommaso alla mobile di Valdenza, lui che ha appena passato un Natale dolceamaro a causa della malattia della moglie e che voleva prendere le distanze da questo lavoro in cui anima e corpo sono tutt’uno con l’uomo, marito e padre e che non prevede riposo o distrazioni.
La posta in gioco è troppo alta, lo sa lui, lo sa sua moglie e lo sa la sua squadra. Bisogna ritrovare Martina, 3 anni, sparita dal lettino della sua camera con pochi ma precisi indizi a disposizione. Perchè è stata rapita? E cosa ancor più importante è ancora viva?
In un crescendo di tensione, tra minuziosi particolari, bugie e accurate indagini il Commissario Casabona ci guiderà verso un epilogo sconcertante.

Volete sapere perchè amo questo scrittore? Perchè lui conosce davvero il male che può fare l’uomo, lui sa bene quanto sia faticoso il lavoro di una squadra investigativa, lui sa colpire il lettore con una scrittura asciutta e diretta, sa andare al dunque senza avere necessità di abbellimenti, perchè nella sua storia tutto è scritto e raccontato alla perfezione.

I casi irrisolti si dimenticano subito, gli insuccessi restano dentro.
Con la consapevolezza che l’assassino è ancora là fuori, e se non ucciderà di nuovo non sarà per merito tuo, ma solo perchè sarà lui a non volerlo.
Forse è seduto accanto a te sul treno o al tavolino di fianco in un bar, a bere un caffè. I “se” diventano lame affilate che feriscono l’autostima costruita in anni di mestiere. Non bastano i tanti successi conseguiti, tutto si sfalda: resta solo un inconfessabile senso di colpa. Per sempre.

Le pagine volano via veloci, per la foga di sapere, di capire, di scoprire. Ma non è solo l’aspetto investigativo ad essere trattato con maestria, è innanzitutto la parte emotiva del libro quella che scava a fondo nell’animo a rendere ancor più prezioso questo romanzo. Un commissario umano e ricco di sfaccettature che lo rendono una persona vera e non solo una figura da ammirare tra le pagine.

Un racconto imperdibile, degno seguito di altrettanti capolavori.

Arrivederci a presto Tommaso.

Chicca

6 Risposte a “Le vite parallele”

    1. a me sono piaciuti tutti e non li ho nemmeno letti in ordine 😀 tanto per cambiare, faccio sempre pasticci temporali. Fortuna che ultimamente ci sono le blogger che mi aiutano.

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