Luminusa

Non credevo di riuscirci miei cari Lettori ,
ed invece anche questa recensione è pronta. Scribacchiata su fogli di carta sparsi in giro per casa, che poi hanno preso vita solo nelle ultime ore. Queste settimane stanno volando ed io riesco a ritagliare sempre meno tempo per il mio Blog.
Ho come la brutta impressione di stare abbandonando la mia creatura ma non è così perchè appena posso, cerco di rimettermi in pari, faticosamente, ma almeno ci provo.
Ma bando alle ciance e godetevi pure la mia opinione su Luminusa!

Luminusa
di Franca Cavagnoli

LuminusaDescrizione
Ha un nome che evoca la luce, il fuoco, e nelle giornate limpide ti sembra di percepire la grana dell’aria – argento puro. In fondo al suo mare, che ha tutte le sfumature del verde, dell’azzurro e del blu, giacciono ventimila morti senza nome, ammazzati. Di loro restano a volte tracce dilavate dalla salsedine: un sandalo infradito a rombi bianchi e neri comprato al mercato di Sfax, la foto di una sposa dalla pelle nerissima in abito di pizzo bianco, un rotolo di lettere in tigrino, una cassetta di Bob Marley. Ed è qui, a Lampedusa, che Mario, con malinconica determinazione, è venuto ad affrontare il suo segreto senso di inappartenenza e l’incertezza del futuro. Come se raccogliere quelle tracce in un minuscolo museo e salvaguardarne la memoria con didascalie in versi scritte su fragile carta velina potesse rendere più tollerabile la disillusione. Come se solo a Lampedusa, crocevia di destini, di strazio e di solidarietà, fosse possibile rispecchiarsi in chi ha osato cercare la salvezza su un barcone, e tornare a sperare. Con “Luminusa”, Franca Cavagnoli ci costringe a guardare con altri occhi alla terra promessa di Lampedusa, alle tragedie e agli sbarchi che affollano le cronache: per scoprire, guidati dalla voce limpida e ribelle di Mario, la nostra, comune e universale, condizione di migranti.

Recensione
Quando ho preso questo libro l’ho fatto nell’impeto di un moment, ispirata dal titolo, dalla cover e dalla trama perchè LUMINUSA è un nome che fa pensare al sole, a qualcosa di brillante e splendente, che riscalda e illumina. Ma questa Luminusa rappresenta altro, un luogo in cui trovare rifugio e speranza.

Mario protagonista del romanzo è uno studente universitario che dalla lontana Cremona si è stabilito a Lampedusa. Lavora come cameriere e raccoglie cose, oggetti, fotografie che il mare restituisce ed assieme ad i suoi coinquilini mette su un museo che possa raccontare le storie che si celano dietro gli sbarchi Clandestini. Ma lui è anche un volontario che aiuta come può quei poveri migranti che si riversano sull’isola in cerca di aiuto.
E così Mario ci racconta di Idris e del suo sogno di lavorare, ci racconta di Kofi e di altri bambini che hanno affrontato il dolore, quello vero, e di come hanno attraversato il mare e ci fa guardare da vicino la vita nei centri di accoglienza.

La storia dipinge con semplicità, grazie alle parole che i personaggi condividono davanti ad una birra o ad una cena, un quadro reale della situazione che luoghi di confine negli ultimi anni sono costretti a vivere, Lampedusa in primis.

Una storia dietro le storie che solo nel finale svelerà quello che la Cavagnoli ha magistralmente nascosto agli occhi dei lettori.

A presto
Chicca

4 Risposte a “Luminusa”

    1. anche io la pensavo così ma poi devo dire che la lettura mi ha molto presa.
      tra l’altro ho scoperto che in questo periodo Luminusa va molto forte al liceo, è una delle letture suggerite e ne sono felice perchè secondo il mio parere da una visione molto ampia del fenomeno immigrazione.
      ciao a presto

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