Torpedone Trapiantati
di Francesco Abate
Cari Lettori,
siete pronti a salire sul bus di Francesco Abate? Forza che c’è posto!
Descrizione
Una «comitiva di sopravvissuti»: a dieci anni esatti dal suo trapianto di fegato, Francesco viene invitato a una rimpatriata cui interverranno cento trapiantati assieme alle rispettive famiglie. È titubante, non sa se partecipare, ma alla fine, trascinato per un orecchio dalla Mamma, sale con lei sul torpedone. Acciacchi, fobie, farmaci indispensabili e piccole miserie: i protagonisti di questa gita somigliano ciascuno a una maschera della commedia, dal timido al giullare, dallo sbruffone al pauroso. In comune hanno il fatto di essere nati due volte, che è un dono immenso, ma anche una responsabilità. Quella di dover essere felici. Con la sua voce carognesca e a tratti malinconica, Abate ci racconta la storia della nostra fragilità e, al contempo, della nostra cocciuta voglia di vivere.
Recensione
Com’è la vita di un trapiantato? Ce lo siamo mai chiesti veramente?
Cosa pensa, cosa fa, qual è la sua aspettativa di vita?
Questo è un argomento che per fortuna non mi tocca da vicino ma che dopo aver letto questo romanzo mi ha aperto un mondo.
Non che Torpedone Trapiantati sia un trattato sulla malattia, tutt’altro, questo è un romanzo divertente, tenero e ironico ma che al tempo stesso insegna molte cose in modo lieve e commovente.
In viaggio sul torpedone una variopinta combriccola delle più incredibili. Oltre Francesco, sua moglie Grazia e sua madre, abbiamo la fauna più disparata che ci sia.
Ognuno di loro ha un nomignolo ed una storia da scoprire e pagina dopo pagina Abate ce li fa conoscere tutti come parte di una famiglia.
Il romanzo è molto breve, la scrittura brillante e allegra e l’autore riesce a far ridere nonostante la sofferenza.
Un inno alla vita ed un tributo a chi non c’è più ma che ha lasciato dietro di se qualcosa di meraviglioso ed ha permesso una vera e propria rinascita.
Alla prossima,
Chicca