Tutto cominciò con Tiffany

Cari i miei Lettori,
non ce n’è, quando un libro non mi prende mi posso intestardire e continuare imperterrita nella lettura ma alla fine sarà stata solo una gran fatica. Me ne sono accorta fin da subito che il libro di Marzi non era proprio per me e nonostante ciò non mi sono arresa ed il risultato, come avevo previsto, è stato alquanto deludente. 🙁 Venite a scoprire perchè!

Tutto cominciò con Tiffany
di Cristoph Marzi

Tutto-cominciò-con-TiffanyDescrizione
Alex ha solo sfiorato la vita di Faye, giovane libraia di Brooklyn. È entrato nel suo negozio, ha comprato una vecchia edizione di “Colazione da Tiffany” e se n’è andato… dimenticando sul bancone un quaderno pieno di disegni a matita. Ma non è soltanto quel singolare quaderno a turbare Faye: lei è convinta di aver già visto quell’uomo, eppure non riesce a ricordare nulla. E poi c’è la frase che Alex ha detto prendendo in mano il romanzo di Truman Capote: “Certe storie sono come melodie”. Perché lei non riesce a togliersela di testa? Grazie al quaderno, Faye riesce a ritrovare Alex. A conoscerlo. Scoprendo così che il loro cuore potrebbe battere all’unisono. Un amore nato per caso? E perché no? In fondo, non è proprio quello che succede ad Audrey Hepburn nel film? Poi, un giorno, Faye vede Alex per strada, abbracciato a una ragazza. E il suo cuore va in mille pezzi. Lui le aveva fatto credere che il loro incontro era qualcosa di unico. Che la loro storia era proprio una melodia. E invece… Ma allora perché Alex afferma con testarda determinazione che lui non era neppure a New York, quel giorno? Chi ha ragione? C’è un futuro per Alex e Faye? Ma, soprattutto, c’è forse stato un passato?

Recensione
Se qualcuno mi chiedesse di descrivere con un solo aggettivo Faye Archer, la protagonista del romanzo Tutto cominciò con Tiffany risponderei subito senza troppi giri di parole “FUMATA”, ebbene si perchè questo personaggio è apparso ai miei occhi per tutto il libro come una persona in un continuo stato surreale in pieno stile una figlia dei fiori, tutta peace love e qualcos’altro.
Faye lavora in una libreria, il suo capo è un maestro yoga che dispensa continui consigli karmici, si diletta come cantante nei piano bar ed ama tutto ciò che è a pois compreso il suo divano di casa. Chiama la sua migliore Divano-living-a-poisamica sempre per nome e cognome – Dana Carter di qua, Dana Carter di la – tipo scioglilingua e come se non bastasse si infatua di un tizio, Alex appunto, del quale ha solo sentito la voce di sfuggita e che un giorno ha scordato sul bancone della libreria un quaderno con dei disegni che raffigurano quelle che potrebbero essere le scene del più famoso Colazione da Tiffany.
Una volta rintracciato Alex via facebook inizia con lui una corrispondenza via mail nella quale si raccontano l’una dell’altro, salvo poi scoprire che Alex pare abbia raccontato una valangata di fandonie. Oppure no?

La storia sebbene possa avere quella parvenza di mistero è meno misteriosa di quel che sembra. Lo stile dell’autore non è da buttar via ma ho avuto come l’impressione che volesse strafare soprattutto con tutti quei riferimenti alle circa 1257 canzoni citate di continuo sia da Faye che da Alex, che alla lunga mi hanno francamente stancata. Il racconto nel complesso è piuttosto noioso, i personaggi scialbi e insignificanti, l’unico che si salva è il maestro yoga Mica che purtroppo ha un ruolo molto marginale.

Più di una volta ho pensato di chiuderla li e smettere di leggere ma la speranza che le cose cambiassero mi ha convinta ad andare avanti, peccato che nulla è variato anzi il finale frettoloso, sciocco e assolutamente improbabile ha concluso un libro del quale tra qualche tempo non ricorderò assolutamente nulla …

Pollice verso.

Chicca

6 Risposte a “Tutto cominciò con Tiffany”

  1. Io sono francamente stufa di leggere le parole “Tiffany” e “cupcake” nei titoli dei romanzi, quindi li boicotto per principio e in questo caso sembra che abbia fatto bene!

    1. si hai fatto benissimo … anche se la tiffany del titolo è quella della famosa colazione di truman capote quindi speravo in qualcosa di moolto meglio.

  2. Mi dispiace che si sia rivelata una lettura scialba, eppure dalla trama aveva un non so che…. mah, mi fido del tuo giudizio e non credo proprio che lo leggerò 🙂

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