I rintocchi della Marangona

I rintocchi della Marangona
di Alberta Basaglia – Giulietta Raccanelli

Quando la superficialità regna sovrana si scelgono sempre i libri in base alla copertina, ed io non sono da meno, tant’è vero che ho scelto questo romanzo per ragazzi per tale motivo.
Purtroppo non sempre i contenuti sono piacevoli quanto l’involucro.

Descrizione
Venezia. Su uno dei ponti del sestiere di Cannaregio due ragazzine si scontrano: hanno entrambe un appuntamento da rispettare, sono di corsa, ma l’incontro diventa subito un’occasione per essere curiose l’una dell’altra, per scambiarsi opinioni, per raccontarsi chi sono. Eppure c’è qualcosa che le rende molto particolari. Sì, perché Mirtilla e Nina appartengono a due «tempi» diversi: Nina è nostra contemporanea, Mirtilla viene dalla seconda metà del Cinquecento ed è arrivata nella Venezia di oggi grazie a una piega dello spazio-tempo. Il colloquio è fitto: si parla di medicina, di relatività, di mostri, di uomini grandi e piccoli; si parla anche di moda (cosa sono quegli stivali colorati che porta Nina?), di cibo e naturalmente del presente e del futuro della città (non sa forse Mirtilla che sta nascendo un’opera faraonica pensata per difendere Venezia dall’acqua alta? No che non lo sa. Anche se non si stupisce affatto, visto che nel suo Cinquecento era stato ventilato un progetto per chiuderla dentro un giro di mura merlate). E che cos’è quell’enciclopedia «so tutto io» in cui Nina si specchia continuamente per avere informazioni? Ma Mirtilla deve andarsene, perché c’è qualcuno di là che è molto malato e se ne deve occupare. Nina a casa ha una scatola di antibiotici (potrà passare quella scatola la barriera del tempo?). Ai rintocchi di mezzanotte della campana di San Marco – la Marangona – si dovranno salutare (sanno che appartengono alla stessa città ma a mondi diversi) e sono tanto impazienti di reincontrarsi quanto rassegnate a perdersi per sempre. Che cosa riserva il destino alla loro amicizia?

Recensione
Idea interessante, protagoniste potenzialmente accattivanti, location di tutto rispetto. Tre ingredienti che avrebbero potuto rendere I Rintocchi della Marangona un libro per ragazzi da consigliare a chi ama leggere, e non solo. Peccato però che il risultato non sia all’altezza delle aspettative.
Partendo da un incontro nato da un paradosso temporale, le due autrici cercano di raccontare la Serenissima del 1500 e quella odierna attraverso gli occhi di due ragazzine, Nina e Mirtilla, la prima dotata di iphone e la seconda di un libro e una mappa dell’antica Venezia.
Le nostre protagoniste cominciano così a girovagare per la città invasa dall’acqua alta, assieme a Pietro, compagno di scuola di Nina, ed al suo bizzarro zio che che sembra essere un’enciclopedia ambulante, alla ricerca di un modo che permetta il ritorno di Mirtilla nella sua epoca.

Nina scoprirà com’era diversa la sua città nei tempi andati e Mirtilla invece si guarderà attorno con meraviglia, stupore e qualche volta con palese irritazione per le molte novità che non incontrano il suo gusto.
Purtroppo il modo in cui vengono narrati i fatti più che rendere la storia fluida e piacevole, la fanno assomigliare ad una guida Lolli Planet per piccoli.
Nel romanzo ciò che manca è proprio il divertimento, i dialoghi hanno poco sprint, le ragazzine sono in larga parte supponenti e le troppe pagine di descrizioni e fatti storico-culturali annoiano piuttosto che incuriosire.
Forse per un Veneziano il libro potrebbe nascondere un fascino che io non ho percepito e mi spiace tanto dover dare un giudizio negativo su questo libro ma davvero non è riuscito a toccare ne il mio cuore.

Peccato!

Chicca

2 Risposte a “I rintocchi della Marangona”

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