La città di Sabbia

La città di Sabbia
di Laini Taylor

Rieccoci cari Lettori,
quest’oggi con la recensione de La città di Sabbia si conclude ufficialmente la seconda parte del GDL dedicato alla Trilogia di Laini Taylor.
A breve leggeremo la novella Notte di marionette e torte dedicata a Zuzana migliore amica della protagonista nonchè personaggio meraviglioso, per poi ripartire a gennaio con Sogni e mostri di divinità che segnerà la conclusione del Gruppo di Lettura.

Descrizione
Dopo aver viaggiato nello straordinario mondo de La chimera di Praga e aver scoperto i segreti di Karou, allieva di uno stregone e talentuosa disegnatrice, chimera dai capelli blu che si innamora pericolosamente di Akiva, un serafino bellissimo, ecco il secondo tempo di questa grandiosa avventura, figlia della penna di una scrittrice già finalista al prestigioso National Book Award.
La studentessa d’arte Karou ha finalmente le risposte che ha sempre cercato. Sa chi è e cosa è. Ma, insieme a questa scoperta, un’altra verità affiora in superficie, una realtà che la ragazza farebbe di tutto pur di ignorare: ha amato un ragazzo che le è nemico, lui l’ha tradita e per questo il suo mondo è sconvolto. Ora, in una kasbah dimenticata nel deserto del Marocco, Karou e i suoi alleati si preparano a uno scontro definitivo contro l’armata dei serafini e sotto la luce delle stelle plasmano creature di potente forza distruttiva. Akiva, legato dall’appartenenza all’esercito degli angeli, ma gravato da un profondo conflitto interiore, inizia a progettare un altro tipo di battaglia: quella per il riscatto. Per la speranza. Costellato da scene drammatiche e scenografie impossibili, La città di sabbia porta i due protagonisti sui fronti opposti di una guerra antichissima che ha acquistato nuovo vigore. In una dimensione fantastica descritta nei minimi particolari, Laini Taylor dà vita a un mondo intero dove la combattuta storia d’amore tra Karou e Akiva diventa il simbolo della lotta per la pace universale.
Ma la speranza può rinascere dalle ceneri dei sogni infranti?

Recensione
Cos’è la città di Sabbia? Chi si nasconde in questo luogo?
In una kasbah sperduta e lontana vi si sono rifugiate le Chimere capitanate dal Lupo bianco Thiago, sempre più cattivo e sempre più subdolo.
Karou ha lasciato Akiva dopo aver scoperto che a causa sua, i suoi amici da Sulphurus a Sibilys, sono morti ed ha quindi preso il posto del resuscitatore, creando corpi nuovi e mostruosi per le Chimere rimaste.
Lo scopo di Thiago è scatenare una guerra contro i Serafini, ma tutto è complicato, tutto è molto difficile, tutto deve ancora accadere.

Con un inizio lento, piatto e poco coinvolgente il romanzo riprende allo stesso modo in cui si è concluso il volume precedente. Una Karou spenta che non è riuscita ad entusiasmarmi, una storia lunga che ha divagato per troppe pagine lasciandomi l’amaro in bocca.
Ho dovuto attendere oltre metà libro per cominciare a provare emozioni diverse, gli ultimi capitoli hanno infatti ritrovato la grinta che avevo scorto ne La Chimera di Praga, grazie ad avvenimenti affascinanti ed episodi ricchi di emozione.
Purtroppo da soli non sono riusciti a farmi emettere un giudizio positivo sul romanzo nel suo insieme, perchè come dicevo ho trovato sia i protagonisti sia i comprimari sottotono, piatti, poco coinvolgenti.

Zuzana, migliore amica di Karou è un discorso a parte. Lei brilla sempre. E’ di sicuro la nota positiva di questo scritto, il suo carattere, la sua simpatia, le sue battute rendono la lettura frizzante, quantomeno le parti in cui lei comprare e come sempre la sua è, e sarà, una presenza utile ai fini della storia.

Questo secondo volume è a mio avviso una sorta di grossa (troppa) introduzione a libro numero 3 dal quale mi aspetto però più verve, più grinta ed una Karou molto meno Madrigal.

Ci rileggiamo presto cari Lettori e prima di salutarvi vi lascio i link a tutti i blog che hanno partecipato al GDL.

Chicca

16 Risposte a “La città di Sabbia”

  1. Concordo in toto sulle tue opinioni, e già lo sai… ho patito anche io questo secondo libro…l’ho trovato spento come se fosse un traghetto che ci porta dal primo libro al terzo… privo di vita propria che prende in prestito quella degli altri facenti parte della serie.. un libro che nella prima parte richiama il finale del primo e che nella seconda parte anticipa il terzo… Karou poi non c’era proprio… c’era una brutta copia di Madrigal.. gli unici personaggi che si sono salvati sono Zuzana e Mik , Hazael e Liraz…tutti gli altri erano solo ombre…Sono molto curiosa di vedere cosa ci riserverà il sadismo della Taylor nel terzo libro

    1. Sabrina sono concorde con te, e credo che in larga parte la pensiamo tutte allo stesso modo. io comunque come dicevo a Mariella sono fiduciosa per il prosismo volume

  2. Anche io penso sia una lunga introduzione al terzo libro… ma a me i capitoli finali (più vivi) non sono bastati per migliorare il mio pensiero su questo romanzo (ho rivalutato Shatter Me, e ho detto tutto)

  3. A me non è dispiaciuto nel suo complesso e leggerò con curiosità il terzo.
    L’inizio è stato lento, ma l’ho trovato pertinente.

  4. Hai ragione su tutto Chicca.
    Mi soffermo sulla protagonista che, tecnicamente, avrebbe dovuto subire una sorta di crescita ma che rimane impantanata in una situazione di stallo.
    Incuriosita dal finale, spero in un terzo volume col botto 😉

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