Miracolo in una notte d’inverno

Miracolo in una notte d’inverno
di Marko Leino

Cari Lettori,
questo libro mi ha fatto tanto penare sappiatelo, perchè avevo deciso di leggerlo nel mese di dicembre ma poi dopo essere arrivata a pagina 10 l’ho piantato lì per dedicarmi ad altri romanzi che mi facevano più gola.
Ho ripreso la lettura il primo giorno del nuovo anno con un po’ di fatica lo ammetto, il motivo?
Miracolo in una notte d’inverno si è rivelato completamente diverso rispetto a ciò che mi aspettavo.

Descrizione
Pochi giorni prima di Natale, Nikolas, cinque anni, perde i genitori e la sorellina Ada in un incidente in mare. La gente del vicino villaggio di pescatori vorrebbe aiutarlo, ma nessuna famiglia si può permettere di adottarlo, così si decide che Nikolas passerà un anno presso ciascuna casa del paese. Il bambino, inizialmente chiuso in un lutto apparentemente inconsolabile, si apre sempre più al calore e all’affetto delle persone che lo accolgono, con le quali nascono legami indissolubili. Nikolas ha perso la propria famiglia ma è diventato il figlio di una comunità intera, verso la quale sente un amore profondo. A tredici anni si trasferisce a vivere dal vecchio Isak, in quella che d’ora in poi sarà per sempre la sua casa: la capanna del falegname ospita un meraviglioso laboratorio dove il ragazzino può assecondare il proprio talento nell’intagliare il legno. I giocattoli di legno creati da Nikolas suscitano in chi li riceve una tale gioia che il ragazzo si ripromette di regalarli ai bambini del villaggio tutti gli anni, a Natale. Quando nel paesino nasce una nuova bambina, cui viene dato nome Ada, tra lei e Nikolas, ormai uomo, s’instaura un rapporto speciale: solo lei conosce la vera identità del leggendario “Uomo del Natale” che ogni anno distribuisce di nascosto regali a tutta la comunità, ed è grazie a lei che Nikolas abbandona il dolore al passato per dedicarsi alla gioia di tutti i bambini.

Recensione
Un sogno che dura da un’eternità, nella notte più magica dell’anno tutti ma proprio tutti aspettano l’uomo che traina la slitta con le renne volanti e al tintinnio dei campanelli milioni di pacchi regalo vengono lanciati nei camini di ogni casa per ricevere in cambio latte e biscotti.
Babbo Natale credo sia tra le figure più famose a livello mondiale, che sia esso testimonial della nota bibita gassata piuttosto che protagonista di centinaia di film e cartoni natalizi, la sua persona non si discute. Barba bianca, pancia prominente e abito rosso d’ordinanza Babbo Natale è unico e solo e tutti lo amano.
Ma qual è la sua storia?
Marko Leino nel suo romanzo fa proprio questo, racconta al lettore la vita di Nikolas, dall’infanzia fino all’età adulta, della sua passione per il legno, del suo amore per la famiglia ed in particolare per la sorellina Ada.
Sembra una favola di Natale, quella che viene narrata in questo romanzo, ma a differenza di ciò che mi aspettavo ho trovato la storia di una tristezza infinita.

Nikolas è molto piccolo quando perde la sua famiglia, viene accolto e accudito da un intero villaggio che vive di pesca e poco altro, così decide di dimostrare la sua gratitudine agli abitanti intagliando doni per tutti i bambini e lasciandoli sugli usci delle case proprio la notte di Natale.
Questo resterà per sempre un punto fermo nella sua vita costellata di difficoltà e in quasi totale solitudine.

Credo di essere partita con un’idea sbagliata di questo libro, mi aspettavo qualcosa di allegro e spensierato che parlasse di Natale e casette illuminate e invece sebbene la storia narrata sia interessante mi ha lasciato un senso di malinconia molto forte, dovuta principalmente al fatto che la vita del protagonista è ammantata da una serie di disgrazie che lo seguono come un’ombra.
Nikolas è di certo un personaggio ben strutturato, sia caratterialmente che fisicamente, notevoli le descrizioni dei cambiamenti esteriori che ce lo fanno immaginare bambino, adolescente e adulto, scorrevole lo stile di scrittura ed anche la storia nella sua interezza è piacevole ma purtroppo non è riuscita ad appassionarmi come credevo.
Forse è colpa di come mi sono posta io nei confronti del romanzo, perchè narrativamente parlando non ho trovato pecche evidenti, ma semplicemente io e Marko Leino non siamo riusciti ad entrare in sintonia.

Mi dispiace molto che la mia prima lettura del 2019 non sia stata eccellente, ma spero di rifarmi presto!

Chicca

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