Ci provo con #17 – Una single in fuga

Ci provo con #17 – Una single in fuga

Cari Lettori
bentrovati, per la rubrica Ci provo con ho deciso di parlarvi di un libro che ho letto ad durante il mese di dicembre e per il quale ringrazio l’autrice per la copia digitale.
Come sempre, voi sapete che sono sincera nei miei giudizi e benchè abbia trovato buona la scrittura di questa autrice, purtroppo il romanzo non ha fatto breccia nel mio cuore. A breve scoprirete il perchè nel frattempo vi lascio i nomi dei blog partecipanti.

Grafica a cura di Le mie ossessioni Librose

Una single in fuga
di Beatrix
Descrizione
Emma è una ragazza che scappa da se stessa e dai continui fallimenti, mentre insegue l’amore e la realizzazione personale.
Tra cadute e colpi di fortuna capirà che solo cambiando se stessa potrà cambiare il suo destino e trovare l’ingrediente segreto della felicità.
Una single in fuga è un romanzo rosa di formazione nel quale amore, amicizia e famiglia sono i temi dominanti di una trama movimentata, ambientata a Londra e nell’isola di Maiorca e raccontata con il filtro dell’ironia.

Recensione
La storia di Emma è di quelle che su carta a me sembrano sempre funzionare tantissimo. Una protagonista giovane, vivace, alle prese con una vita sentimentale complicata e una lavorativa non messa meglio, tutti ingredienti da commedia divertente ma con quel pizzico di serietà quando si parla di relazioni finite e voglia di ricominciare ma che poi durante il corso delle pagine si rivelano meno interessanti di quanto un lettore si aspetta.

Voglio cominciare però con i punti di forza del romanzo, ovvero la scrittura di Beatrix Pezzati che ho trovato molto curata e con un buon ritmo e che mi ha permesso di leggere comunque in maniera piacevole nonostante quelli che a mio parere sono i difetti della storia e ho trovato soprattutto molto carina l’idea del ricettario che da vita a piccole delizie che hanno un ottimo ruolo nella storia.
Tengo a precisare che il mio è un giudizio puramente personale, dettato molto dal fatto che la mia idea, il mio pensiero e il contesto in cui la donna viene qui mostrata è molto diverso da quello di Emma e delle sue amiche.

Ho trovato la protagonista una persona davvero di scarso valore, una che prende il lavoro alla leggera, che ha poco rispetto per quello altrui e soprattutto egoista. Più di un episodio mi ha fatto giungere a questa consapevolezza, ma per evitare spoiler non dirò nulla, vi basti solo sapere che anzichè comportarsi in maniera esemplare, a fronte di una grande fortuna decide di fare tutt’altro.
Purtroppo nonostante le difficoltà che le si presentano, Emma non fa nulla per cambiare la sua posizione, aspetta che le cose le cadano addosso e con una ingenuità eccessiva si lascia abbindolare senza ponderare alcuna scelta.
Come dicevo poc’anzi, una delle cose che mi hanno più infastidita è il ruolo della donna in questo romanzo.
Apparentemente sia Emma che le sue amiche senza un uomo accanto sembrano non avere valore sia ai loro occhi che a quelli del mondo. C’è stata una frase in particolare che mi ha davvero lasciato l’amaro in bocca, ovvero quando Kimberly, una della sue migliori amiche dice che “Finalmente Rupert (l’uomo con cui ha una relazione ballerina) ha capito che lei è alla sua altezza”.
No ragazzi questo non va bene per nulla. Parliamo di donne che dovrebbero avere una certa cultura ed essere ben inserite nel mondo del lavoro e che per stare bene con se stesse devono sentirsi all’altezza di un uomo!!! Ma perchè? Ma quando?
Mi dispiace ma credo che per sentirsi realizzate non sia la presenza maschile a fare la differenza.

Detto ciò l’unico personaggio che salvo è la nonna di Emma, che ho trovato adorabile e che la invita e rivedere alcune sue scelte, anche se nonostante questo ogni azione della ragazza è dettata da puro egoismo. Non ho visto una crescita, una maturazione che avrebbe reso il tutto più piacevole almeno ai miei occhi.

Mi spiace tanto ma per me è un no.

Chicca

12 Risposte a “Ci provo con #17 – Una single in fuga”

  1. Da blogger io penso che quando si dica per me, per mio parere personale sia giusto perché appunto è un’opinione soggettiva e quindi per nulla critica o offensiva. Da autrice invece credo che le critiche costruttive come queste aiutino tanto a scrivere meglio

    1. Susy lo sop bene, infatti tu sei una delle poche ch accetta critiche giuste, ma ormai con qualcuno è una causa persa

    1. esattamente e poi ognuna di noi ha il suo pensiero per me questo libro è un no, per altri invece va meglio. ma bisogna saper accettare le critiche

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