Purchè sia di serie #33 – E come sempre da cosa nasce cosa

Purchè sia di serie #33 – E come sempre da cosa nasce cosa

Cari Lettori,
benvenuti con il primo appuntamento dell’anno con la rubrica Purchè sia di serie, che ci aiuta a smaltire le serie che ancora non abbiamo completato e con la recensione di oggi continuo la lettura dei romanzi di Valeria Corciolani che vede ancora una volta protagonisti Alma Boero e Jules Rossett, la colf e l’ispettore.
La Rubrica a cadenza mensile è nata da un’idea di Chiara La Lettrice sulle nuvole e questo mese insieme a me partecipano anche i blog …

Un grazie enorme alla mia amica Dolci che mi ha regalato questo libro!

E come sempre da cosa nasce cosa
La colf e l’ispettore #4
di Valeria Corciolani

Descrizione
È l’alba di una fresca mattina di settembre quando Jill piomba nel sonno dimenticandosi della piantina di cannabis che gli hanno regalato a un rave. Cinque mesi dopo un vecchio Ford Transit con tre cadaveri e un grosso carico di marijuana si capotta in un bosco nel cuore dell’entroterra ligure.

È un’indagine dai contorni sfocati quella in cui si trovano catapultati l’ispettore Jules Rosset e l’inquieta Alma. Finché entrambi si rendono conto che ogni indizio è legato all’altro da un unico filo, verde come quella strana erba allo stesso tempo osteggiata e osannata. Però è anche vero che ogni nuovo spiraglio lascia spazio al “potrebbe”, perché, si sa: da cosa nasce cosa.

Recensione
Potrei sperticarmi in innumerevoli lodi per questa autrice, perchè lei sa scrivere, sa creare personaggi meravigliosi ma soprattutto è capace di creare intrecci che si incastrano in maniera perfetta, ma anzichè continuare su questa strada voglio parlarvi dei due protagonisti Alma e Jules.

Alma Boero, madre, nuora e colf è una persona con i piedi per terra, attenta ai piccoli particolari e con un cervello che gira sempre furiosamente. Vuoi per i figli che stanno crescendo, ne ha 4, vuoi perchè non sa come gestire una neonata relazione con un avvenente dottore che sembra non riuscire a spiccare il volo, vuoi perchè anche la suocera Alfonsina non è una donna facile da gestire.
Ecco io Alma la adoro proprio, sarà che in quanto madre mi ci rivedo molto, sarà che lei sembra davvero reale ma trovo che sia un personaggio più che riuscito, tra i miei preferiti in assoluto.

Jules Rossett, l’ispettore valdostano che per avvicinarsi al figlio si è trasferito sulla riviera ligure. Uomo dall’intelligenza acuta, sa di certo guidare la sua squadra nella risoluzione dei casi e lo fa con quel piglio che lo contraddistingue. Ha un gatto carinamente chiamato Professor Moriarty e amo letteralmente le sue interazioni con Calabrò il medico legale.
In questo libro in particolare ho apprezzato la sua evoluzione come uomo, al di là di ciò che finora ho scoperto di lui questo credo sia il libro della svolta, quello in cui si lascia andare più del solito, anche nelle sue esternazioni allo stesso Calabrò.

Alma e Jules sono una coppia che funziona perfettamente, forse proprio perchè così agli antipodi ma con una cosa in comune che credo li avvicini molto: l’amore per i figli.

Il romanzo, come potrete intuire mi è piaciuto molto, perchè riesce a coniugare un’indagine complessa ad un aspetto della vita molto sentito, la malattia che colpisce le persone in tutte le sue forme. Qui si parla di Parkinson ma l’argomento è davvero ampio, copre una fascia di problematiche di non facile gestione, e la Corciolani ne parla con delicatezza e competenza. Ho trovato alcune figure di contorno molto tenere, come il marito innamorato della moglie, l’amico che vuole aiutare, fino ad arrivare all’ex alunno che nella sua vita non proprio perfetta cerca di fare la cosa giusta.
Un romanzo corale che continua sulla strada dei precedenti e che continuerò a leggere sperando quest’anno di riuscire a terminare la serie.

Chicca