Review Party – Cardospina

Review Party – Cardospina

Buongiorno Lettori,
anche oggi vi lascio la recensione di un romanzo che ho letto in anteprima e di cui ringrazio la CE Mondadori per la copia e il Blog I miei sogni tra le pagine per l’organizzazione.

La bravissima Dolci si è nuovamente occupata della e nel banner che trovate qui sopra troverete i nomi dei partecipanti.
Ma veniamo a noi!
Pronti?

Cardospina. La casa errante
di GennaRose Nethercott

Descrizione
Isaac e Bellatine Yaga sono cresciuti girovagando per l’America con il teatro di marionette di famiglia. Da quando Isaac ha mollato tutto e se n’è andato, i due fratelli hanno perso completamente i contatti. Lui è diventato un abile artista di strada, guadagnandosi il titolo di Re Camaleonte grazie alla strabiliante capacità di riprodurre le sembianze esatte di chiunque sia tra il pubblico, incantando – e talvolta derubando – i suoi spettatori. Bellatine, invece, aspira a una vita tranquilla e senza sorprese, e si dedica anima e corpo al suo lavoro di ebanista. Anche lei ha un dono straordinario che vuole tenere nascosto: le sue mani possono dar vita a oggetti inanimati. Quando una lettera li avvisa che devono ritirare una grossa eredità al porto di New York, i due fratelli si riuniscono e non riescono a credere ai propri occhi. Ad attenderli, infatti, c’è Cardospina, una casetta di legno appena arrivata da un piccolo villaggio dell’Europa dell’Est. Al posto delle fondamenta ha due zampe di gallina, forti e irrequiete, e restare ferma proprio non le piace: guai a chi provi a trattenerla in un luogo contro la sua volontà. Cardospina si muove, parla, racconta storie e forse anche qualche bugia, e ricostruisce la vita di Baba Yaga, leggendaria antenata dei due fratelli, e il terribile destino che un secolo prima si è abbattuto sul suo villaggio. A bordo della casa parlante, Isaac e Bellatine si mettono in viaggio per riportare un’ultima volta in scena lo spettacolo di famiglia, ma presto scopriranno di non essere soli: un oscuro nemico ha attraversato l’oceano per mettersi sulle loro tracce, un’ombra dal passato che non si fermerà finché non avrà cancellato tutti i ricordi di Cardospina. Ma si può uccidere un ricordo? Intrecciando fantastico, folklore e memoria storica, GennaRose Nethercott dà vita a un romanzo originale e commovente, una fiaba contemporanea che celebra le storie e il loro immenso potere di spiegare e tenere vivo il passato.

Recensione
Conoscete la storia di Baba Yaga e della sua casa errante? Forse non tutto ciò che sappiamo è la verita, oppure semplicemente le storie che sono ad essa legate sono diverse e molteplici.
GennaRose Nethercott ci racconta di Cardospina ai giorni nostri dove finisce in eredità ai discendenti di Baba, i due fratelli Bellatine e Isaac, spaventata dal suo dono la prima, girovago mascalzone il secondo.
I due ragazzi sono così diversi tra loro da non sembrare nemmeno fratelli, ma in comune hanno una cosa, entrambi nascondono le loro fragilità e le loro debolezze. E se Bellatine nella casa si sente al sicuro, Isaac preferisce continuare a muoversi senza una meta, come se stesse scappando da se stesso.

La storia che ci viene raccontata ha il pregio di essere ricca di eventi e personaggi, è interessante leggere i capitoli che alternano la storia della casa nel passato a quelli del presente dove Isaac e Bellatine ci raccontano di se e del loro vivere comune da bambini e da adulti che sono lontani l’uno dall’altra.
Ho trovato molto nelle mie corde il personaggio di Bellatine, non è stato difficile immedesimarmi nel suo dolore e nelle sue paure, mentre con Isaac ho fatto molta più fatica perchè le sue scelte si discostano molto dal mio modo di fare.
La narrazione è lenta, anche se in alcuni punti prende velocità per l’aggravarsi di quell’aura di mistero che accompagna un personaggio cupo e oscuro che insegue la casa e che sulla sua scia lascia morte e devastazione.

La casa errante ripercorre una storia, la storia dell’umanità e racchiude in se il senso di amicizia e di famiglia. E’ un romanzo che parla della riscoperta di se stessi e di come il passato sia sempre accanto a noi per essere da monito e da guida per il futuro.
Il finale è assolutamente perfetto, commovente, intenso e giusto. Questa non è una favola, termina con il solito e vissero tutti felici e contenti ma è un racconto che porta consapevolezza e maturità e sebbene l’inizio sia un po’ ostico ne consiglio assolutamente la lettura.

Chicca

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